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2013

Da Yilmaz a Gilardino: uno sguardo ai bomber che potevano essere biancocelesti

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Tra le principali cause dell’andamento singhiozzante della Lazio in questo inizio di stagione c’è sicuramente la poca prolificità del reparto offensivo (una costante ormai da diverse stagioni). La sterilità offensiva degli avanti biancocelesti si sta facendo sentire di più anche perchè mancano i gol di Hernanes, giocatore che per due stagioni su tre in maglia biancoceleste ha chiuso il campionato in doppia cifra, dando un contributo da attaccante aggiunto. Alla Lazio manca un vero bomber: Klose e Floccari fanno fatica, mentre dai giovani non si può pretendere troppo, perchè si corre il rischio di bruciarli. E allora vogliamoci male e andiamo a vedere come si comportano 4 dei principali obiettivi di mercato della Lazio nell’ultimo mercato estivo:

BURAK YILMAZ – A mangiarsi le mani per il mancato approdo nella Capitale, probabilmente, è lo stesso Burak Yilmaz. Il bomber di Adalya, nelle ultime stagioni fra Trabzonspor e Galatasaray, aveva impressionato per la continuità con cui era andato a segno, qualità che ne aveva fatto un titolare indiscusso in qualunque squadra giocasse. Soltanto nell’ultima stagione il turco era stato capocannoniere di Süper Lig con 24 reti, e grande protagonista in Champions con 8 gol in 9 presenze. Numeri da top player. A scombinare i suoi piani dopo una sola stagione con la maglia dei giallorossi di Istanbul, è arrivato un signore africano, il quale aveva deciso che in Cina non si divertiva più, e che aveva voglia di tornare a calcare palcoscenici importanti come quello della Champions. Ovviamente parliamo di una leggenda vivente qual’è Didier Drogba, per il quale il Galatasaray ha sborsato una cifra consistente, e che è diventato subito titolare inamovibile sia con Terim che in seguito con Mancini. Con l’arrivo dell’ivoriano, impossibile da lasciare in panca nonostante i 35 anni, lo spazio per Burak è diventato più ristretto, e anche i suoi numeri sono calati: fino ad ora 9 presenze, soltanto 3 gol e un malumore neanche troppo velato per non essere andato via, in una squadra in cui poteva continuare ad essere protagonista.

FABIO QUAGLIARELLA – Sul piede di partenza per tutta la sessione di mercato estiva, Fabio Quagliarella, attacante della Juventus, era una delle alternative biancocelesti al sopracitato Burak Yilmaz. Il centravanti di Castellammare di Stabia nelle ultime ore dell’ultima sessione di calciomercato fu conteso tra Lazio e Roma, ma poi rimase a Torino agli ordini di Conte. Nella stagione attualmente in corso Quagliarella ha giocato pochissimo raccimolando 5 presenze in campionato e 2 in Champions League. Tuttavia, nonostante le tante panchine, non ha perso il vizio di segnare gol pesanti: il 25 settembre in campionato segna uno dei due gol con cui la Juve batte il Chievo 1-2 al Bentegodi, e in Champions è andato a segno in entrambi i pareggi con Copenaghen e Galatasaray. Quagliarella nonostante lo scarso impiego resta sempre un bomber di tutto rispetto: vederlo in panchina sembra quasi uno spreco, ma con Tevez, Vucinic, e Llorente le sue chance sembrano destinate ad essere sempre inferiori.

ALBERTO GILARDINO – Alberto Gilardino, dopo l’esperienza positiva di Bologna (grazie alla quale è tornato nel giro della Nazionale) ha fatto ritorno al Genoa. Fino alla chiusura del mercato, anche lui è stato uno degli attaccanti presi in considerazione dalla Lazio per rinforzare il proprio reparto offensivo salvo poi rimanere all’ombra della Lanterna. Il centravanti di Biella in questo primo scorcio di stagione sembra essere del tutto rinato: in queste prime 10 giornate ha messo a segno 4 gol, tutti di pregevole fattura (uno su tutti la volée alla Fiorentina). A settembre è andato a segno anche con la maglia dell’Italia (contro la Bulgaria) e ha dunque dimostrato di essere ancora un attaccante di tutto rispetto e che avrebbe potuto fare al caso della Lazio.

ALFREÐ FINNBOGASON – L’islandese, a più riprese accostato alla Lazio è forse uno dei prospetti più interessanti del panorama europeo: nato a Reykjavik nel 1989, dopo le esperienze in patria, in Belgio e nell’Allsvenskan, approda all’Herenveen di Marco Van Basten. Con la maglia dei frisoni i suoi numeri sono da urlo: alla prima stagione in Olanda si piazza terzo nella classifica cannonieri con 24 reti, dietro Bony e Pellè, l’Herenveen chiude ottavo. In questa stagione, in appena 8 presenze in campionato ha già messo a segno 11 reti. Inutile dire che ha timbrato il cartellino anche in KNVB Cup, dove in una sola partita ha realizzato una doppietta. E’ vero che questi numeri impressionanti si riferiscono ad un campionato dall’over facile come quello olandese, ma è anche vero che la confidenza di questo ragazzone finlandese col gol non va sottovalutata e che il prezzo del suo cartellino vale sempre di più, visto che si sta scrollando di dosso l’etichetta di ‘scommessa’ e affermando come uno degli attaccanti più prolifici del Vecchio Continente.

I DUE EX – Non bisogna dimenticare che la Lazio nel mercato estivo si è privata anche di due attaccanti: Libor Kozak e Mauro Zarate. Il ceco è approdato in Premier League, dove oggi veste la maglia dell’Aston Villa. Per lui fino ad ora cinque presenze e un gol (che ha fruttato i 3 punti contro il Norwich), oltre al gol rifilato a Gigi Buffon nelle qualificazioni ai mondiali. Mauro Zarate, invece, è tornato in Argentina (a dire il vero ancora non si capisce come), per vestire la maglia del Velez Sarsfield, club in cui è cresciuto. Con la maglia del Fortin, l’argentino, dopo un avvio stentato dovuto al lungo periodo di inattività, ha segnato 4 gol in 7 presenze.

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