Bologna Lazio, Canovi: «Calciomercato dei biancocelesti? Penso..»
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Bologna Lazio, Canovi: «Il calciomercato dei biancocelesti? Penso questo. Su Thiago Motta…»

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Bologna-Lazio, Alessandro Canovi, noto procuratore, ha analizzato il calciomercato dei biancocelesti e parlato del suo assistito, Thiago Motta

Ai microfoni di Radiosei, Alessandro Canovi, procuratore, ha parlato così del calciomercato Lazio e non solo:

CALCIOMERCATO LAZIO – «Nel calciomercato di quest’estate ci son state operazioni interessanti è mosse intelligenti, soprattutto da parte di squadre non dotate dal punto di vista economico e strutturale come le top d’Europa. La Lazio? Fabiani è un dirigente di lungo corso, io lo conosco da tempo. Chiaramente c’è stato un mutamento in estate, poi sono i risultati a dire se si è fatto bene o male. Sono stati presi giocatori ‘Sarriani’, vedremo cosa comporteranno. L’ossatura mi sembra quell’antica, nonostante l’uscita di un giocatore come Milinkovic-Savic, non facilmente sostituibile. Si può fare una squadra diversa, il cammino sembra quello, ma è normale che all’inizio manca un giocatore come il serbo, un centrocampista a tutto campo come lui. Alla lunga però sta uscendo fuori la Lazio, soprattutto con un Luis Alberto molto più continuo, cosa che gli si poteva un po’ imputare in passato. Manca Immobile, bisogna aspettarlo perché è lui che può fare qualcosa in più in questa squadra Dipende da quello che si ha in testa. Dalla Lazio è andato via il giocatore che dava quel qualcosa in più, è chiaro che trovare un altro così non è facile, a meno che non si hanno grandi disponibilità economiche. Forse avrei fatto qualcosa in più a centrocampo, anche se sono state portate avanti buone operazioni. In attacco se non ci sono i titolari mancano dei giocatori in grado di sostituirli e anche in quel reparto qualcosa in più era consigliabile. Non possiamo sempre pensare a Pedro che possa risolvere le partite, anche se lo sta facendo. In difesa? Secondo me lì i giocatori ci sono, mancano giocatori di livello in attacco».

THIAGO MOTTA – «Thiago Motta è mio assistito e intimo amico. Sta facendo un cammino importante, confermando ogni anno le sue capacità, iniziato già da quando aveva 20 anni. Quando era giovane aveva già la testa del tecnico, questo lo ha aiutato a leggere le partite in corso. A Bologna lo scorso anno ha vissuto un anno unico e disgraziato per quello che è successo. Lui sa ragionare partita per partite, quindi immaginare il suo futuro è difficile. Oggi stiamo pensando solo ed esclusivamente al Bologna, sarebbe ipocrita dire di pensare ad altre squadre. Vedremo il percorso che farà e cosa succederà al termine dell’anno. I falsinei hanno visioni interessanti. A La Spezia ha avuto esperienze probanti, si sta formando così. Non poté fare il ritiro perché aveva 18 casi di Covid, aveva il mercato bloccato e giocò la prima partita in Coppa Italia trovando difficilmente undici giocatori per giocare. Parliamo di un uomo corretto e con personalità. Non ha mai avuto screzi con giocatori, ha grandi capacità di gestire lo spogliatoio, d’altronde è stato leader di uno spogliatoio come il Psg. Ha perso due giocatori, per lui incedibili, come Dominguez e Schouten e se ne è lamentato solo a fine mercato perché ancora non era arrivato nessuno, ma sempre con rispetto. Dice sempre che la stanza che deve funzionare sempre è lo spogliatoio, per lui è il motore di un club. La lealtà e il rapporto con i giocatori, nel senso di meritocrazia e correttezza, sono le sue armi principali».

LAZIO – «Conosco bene la Lazio. Quella degli anni ’80 era fatto da uomini veri, in un periodo davvero difficile. Ricordo il calcioscommesse e i giocatori che andavano da mio padre. Moggi era direttore sportivo negli ultimi anni di Lenzini, quando non c’erano i soldi per pagare gli stipendi. Sarri? Ha insegnato calcio ovunque. L’ultimo trofeo internazionale il Chelsea lo ha vinto con lui, come la Juve l’ultimo Scudetto. Sono certo che farà bene».

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