Caceido, chi è costui? Tutti i numeri del centravanti puntato da Tare - Lazio News 24
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2013

Caceido, chi è costui? Tutti i numeri del centravanti puntato da Tare

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Si cambia zona d’utenza, ma l’obiettivo rimane lo stesso. Dalla Turchia di Ylmaz alla Russia di Caceido, la ricerca del direttore sportivo biancoceleste IgLi Tare di una punta capace di sbloccare la fase di stallo dell’attacco laziale continua imperterrita, attraversando il Bosforo e concentrandosi sulla capitale russa, sponda Lokomotiv. Con Floccari in versione bomber solo in Europa, sulle orme di Libor Kozak, e il Panzer Klose che rende a intermittenza, le novelle mire della dirigenza laziale puntano Felipe Caceido, attaccante ecuadoriano di peso, perno della propria nazionale. Con la maglia della Tricolor ha sempre avuto grande rendimento, collezionando 45 presenze e 15 segnature. E’ piuttosto a livello di club che Caceido naviga nella categoria dei “senza infamia e senza lode”, quelle “eterne promesse” perennemente attese a fare il salto di qualità.
Preso dal Basilea a soli diciassettenne anni, la sua prima stagione nel paese dei cantoni lo vede scrivere tre volte il suo nome nel tabellino dei marcatori in venti presenze. Non male per un giovane della sua età, tanto che Galliani prese a monitorarlo con attenzione, sondando più volte il terreno per un suo trasferimento in via Turati. Il secondo è l’anno della consacrazione: con nove reti all’attivo in 24 gettoni stagionali, l’ecuadoriano si fa conoscere a livello europeo, scatenando la corsa all’acquisto di quello che viene definitivo il nuovo Adriano. Il manager ne decanta le lodi, celebrandone le caratteristiche fisiche e la tecnica tutt’altro che risicata che ne fanno, ai suoi occhi, “uno dei più grandi talenti del Sud America”.
I citizens di Manchester se ne assicurano le prestazioni, concludendo l’affare il 30 gennaio 2008: un accordo che li obbliga a sborsare al Basilea la cifra di 5.2 milioni di sterline, marcando un trasferimento record nella storia del calcio svizzero. E se il debutto è fortunato, con un 2-1 ai cugini dello United, il resto della stagione non convince la dirigenza del City, che a fine Giugno lo cede in prestito allo Sporting Lisbona. Dopo sei mesi da vice-Postiga, con nessun gol all’attivo e un infortunio muscolare che lo tiene fuori un mese, Caceido decide di fare le valigie. Torna in Inghilterra, ma il soggiorno dura poco: chiuso da Adebayor e Tevez, dopo qualche giorno di ritiro invernale i citizens lo rispediscono nella penisola iberica, stavolta sponda spagnola.
Al Malaga si riscatta, mettendo a segno quattro gol in diciotto presenze e fornendo l’assist che nell’ultima giornata di campionato regala la salvezza alla sua squadra, bisognosa di un punto per rimanere nella Liga. Alla Rosaleda con i galacticos del Real Madrid finirà 1-1. Le prestazioni di Caceido tuttavia non vengono reputate sufficientemente soddisfacenti.
La nuova destinazione dell’attaccante sudamericano è il Levante, che se lo aggiudica ad un’ora dalla chiusura della finestra di mercato. Sembra giunto l’anno dell’esplosione: le statistiche dicono un gol ogni due partite (13 le marcature stagionali), compresa la soddisfazione di segnare ai blaugrana di Guardiola. Complici i buoni risultati, la società spagnola decide di riscattarlo, cedendo al City un milione di euro. Quel che avverrà di lì a poco ha dell’incredibile: cinquanta giorni dopo l’acquisto, il Levante lo cede alla Lokomotiv per la cifra di 7.5 milioni di euro più bonus. Nella Russian Premier League l’attaccante delude in parte le aspettative della vigilia. Al momento i numeri non sono da capogiro (11 gol in 51 partite), ma è d’uopo specificare che Kuchuk, tecnico dei russi, gli preferisce spesso N’Doye come terminale centrale del suo 4-2-3-1. Il resto cronaca è di un copione sentito già troppe volte: un impiego che non convince e tante partenze dalla panchina, l’allenatore che non lo considera una pedina importante. Tenere in panca un calciatore da 2 milioni di euro a stagione è un lusso che neanche un club finanziariamente stabile come la Lokomotiv può permettersi. Caceido si prepara a cambiare maglia. Ancora una volta, sarebbe il caso di aggiungere per un giocatore che a venticinque anni ha già militato in otto club differenti. Inghilterra e Russia non sono state foriere di grandi memorie, la Spagna lo ha fatto sorridere a metà. Che sia giunto il momento di cercar fortuna in Italia?

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