Beppe Materazzi: «Di Canio cercava gli insulti dei romanisti per caricarsi. Uomo derby? Dico Keita» - Lazio News 24
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Beppe Materazzi: «Di Canio cercava gli insulti dei romanisti per caricarsi. Uomo derby? Dico Keita»

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Sedeva in panchina quando Di Canio segnò il primo gol alla Roma nel lontano 1989 e ha lanciato Inzaghi in Serie A dieci anni più tardi. Tra presente e passato è intervenuto ai microfoni di ElleRadio, all’interno della trasmissione ‘Laziali On Air’, Beppe Materazzi: «Di Canio era un figlio di buona donna, nel senso buono naturalmente. Andava in giro per la città a petto in fuori, andava di proposito a via Del Corso per farsi vedere, magari trovando qualche romanista che lo insultava, per caricarsi al massimo. E infatti si caricava molto bene… (ride, ndr).»

Sull’atmosfera pre derby: «L’allenatore deve cercare di frenare un po’ i bollenti spiriti e portare serenità ai giocatori che sentono maggiormente la partita. Questi ultimi, soprattutto quelli cresciuti a Roma, devono a loro volta trasmettere la carica agonistica e il significato profondo che questa partita può avere. Si tratta di una compensazione, un bilanciamento tra le parti».

Sulla formazione: «Credo che Inzaghi abbia il polso della situazione. Nel momento in cui vedrà una flessione tra i difensori attualmente titolari, De Vrij sarà di nuovo inserito. Se una squadra vuole ambire al vertice della classifica non deve porsi questi problemi, ma avere a disposizione alternative importanti. Il derby sfugge ad ogni regola, la squadra deve essere squadra nel vero senso della parola. Giocherei con lo spirito che ha messo in campo il Genoa contro la Juventus, una partita in cui in ogni angolo del terreno di gioco c’erano sempre due genoani contro uno juventino. Come si dice, a buon intenditor poche parole. L’uomo partita? Io mi auguro Keita. Penso che sia il suo momento, è un ragazzo che è stato completamento recuperato per la causa biancoceleste. Ma credo che tutti quanti possano essere decisivi. La bravura di Simone Inzaghi è stata quella di mettere il gruppo al centro dell’attenzione. Certo Keita e Felipe Anderson hanno un qualcosa in più e lo stanno dimostrando, ma è tutta la rosa che sta credendo fortemente nei propri mezzi.»

Sul suo vecchio allievo Inzaghi: «Sicuramente fa parte del gioco parlare e lanciare dichiarazioni ad effetto. Io sono contento di Simone Inzaghi e di quanto sta facendo bene e se dovessi scommettere lo farei sul collettivo della Lazio, su tutta la squadra, che riesce ad imporre la propria personalità anche in trasferta. Stiamo assistendo a un bel percorso. Mi auguro che sia un bel derby, comunque vada la Lazio sta dimostrando di essere una realtà e questo non può che farmi molto piacere. Sinceramente un impatto così decisivo non me lo aspettavo. Quando Bielsa ha deciso di non venire alla Lazio ero andato controcorrente dichiarandomi contento dell’accaduto, perché comunque avevo grande fiducia in Simone Inzaghi, che ha saputo anche andare oltre le mie aspettative. Conosco la sua famiglia, una famiglia sana e questo è molto importante perché certi valori si sono rispecchiati anche nel dialogo che ha instaurato con i calciatori. Gli auguro davvero una carriera lunga e luminosa, piena di successi».

Infine un giudizio sul suo ex calciatore Pioli, approdato all’Inter: «Con Pioli secondo me l’Inter può ancora ambire ai massimi livelli della classifica, in questo stagione. Mi aspetto qualcosa dalla società a gennaio, innesti che possano rimettere la squadra sul giusto binario. Stefano, come Inzaghi, è un allenatore con le idee chiare e abituato ad essere concreto e a non vendere fumo».

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