L'ANALISI DEL GIORNO DOPO - Lazio, finalmente sei Feli(p)e con Caicedo
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Editoriale

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Lazio, finalmente sei Feli(p)e con Caicedo

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L’analisi di Lazio-Empoli, partita finita con il risultato di 1-0 grazie alla rete di Felipe Caicedo su calcio di rigore

Stesso marcatore, stesso risultato. Due vittorie nel segno di Felipe Caicedo, il più in forma in questo mini ciclo di partite. Decide a Frosinone e in casa con l’Empoli. Senza Immobile, Luis Alberto, Parolo, Wallace e Luiz Felipe, la Lazio conquista altri tre punti fondamentali per la corsa all’Europa che conta. Non brilla neanche stasera la squadra d’Inzaghi, che ha dalla sua l’attenuante dei tanti infortuni, ma nonostante ciò riesce comunque ad arrivare a dama. La formazione più che l’allenatore l’ha fatta il medico: Luis e Immobile non sono stati rischiati, mentre Correa è sceso in campo con una vistosa fasciatura. Il Tucu non stava bene, come ha dimostrato la sua prestazione altalenante. A partita in corso Inzaghi perde anche Milinkovic e Caicedo, anche se non dovrebbe essere niente di grave. Formazione e sostituzioni obbligate. La Lazio in quattro giorni batte Empoli e Frosinone, riconquistando almeno per una notte il quarto posto solitario. Ora i biancocelesti avranno una settimana di tempo per pensare al Siviglia. Sette giorni in cui oltre alle forze andranno recuperati anche gli infortunati.

CHIEDIMI SE SONO FELI(P)E – Di questa Lazio affaticata e con la spia della benzina sempre accesa è lui l’uomo in più.  Dopo tante critiche finalmente la gloria. Felipe Caicedo si prende la sua rivincita, regalando sei punti vitali alla sua squadra. Sette giorni particolari quelli vissuti dall’ecuadoregno, che ha avuto sui suoi piedi la palla della qualificazione contro l’Inter, poi non sfruttata. Non si è abbattuto, anzi si è subito ripreso disputando due ottimi tempi supplementari, servendo anche l’assist a Immobile. Quattro giorni più tardi ha deciso la gara di Frosinone, di cui è stato il migliore in campo. Con l’Empoli è toccato di nuovo a lui partire dall’inizio e togliere le castagne dal fuoco. Dopo qualche occasione fallita in avvio, si conquista un rigore di forza. Va lui sul dischetto dopo qualche battibecco con Correa e realizza un altro gol pesantissimo. Lotta fino all’84’ quando prende una brutta botta che lo costringe ad uscire. Fa gol e gioca con i compagni. Nel primo tempo confeziona insieme a Milinkovic una palla d’oro per Correa, ma l’argentino non riesce a segnare. Nel secondo tempo manda in porta sempre il Tucu, che dimostra ancora una volta di non essere al top. Caicedo è l’uomo in più, quello che ha fatto la differenza nelle ultime partite. Due reti in quattro giorni per un totale di sei punti. Come si usa dire in questi casi: «I gol non si contano, si pesano…».

GESTIONE DI ROSA E ENERGIE – Turnover obbligato, ma allo stesso tempo ragionato. Inzaghi ne cambia sei rispetto a Frosinone, dovendo rinunciare anche a pilastri della squadra. Esordio per Romulo e prima da titolare in Serie A per Berisha. Sono tornati Leiva, Lulic e Milinkovic. Cinque cambi su cinque a centrocampo, mentre negli altri reparti le scelte erano forzate. Scelta attenta del gruppo e equilibri sempre mai alterati. Nella ripresa il tecnico biancoceleste è costretto ad effettuare due cambi per infortunio, più quello di Berisha uscito dal campo stremato. Inzaghi non ha timori e rispolvera Cataldi, inutilizzato dalla partita di coppa contro il Francoforte del 13 dicembre. Al tempo stesso negli ultimi 10 di gioco lancia ancora una volta Pedro Neto, che dalla partita d’esordio con il Novara sta trovando sempre più spazio. Il portoghese conquista un’ottima punizione che fa respirare la squadra, ma poco più tardi è ancora più determinante quando vicino alla bandierina guadagna un’importante rimessa laterale. Diciannove anni ancora da compiere, ma già la maturità e l’intelligenza giusta per capire il momento e le difficoltà della partita. Escluso Patric, reduce da un infortunio così come Bruno Jordao, Simone Inzaghi in due partite ha utilizzato tutti gli effettivi della sua rosa. Eccezion fatta per i due portieri e Zitelli e Kalaj della Primavera. Ottima gestione delle energie e del gruppo, ottimi i risultati ottenuti. La Lazio si è riscoperta lunga nelle alternative e allo stesso tempo vincente. Tanti cambi, due gol e poco spettacolo. Prima era solo bella, ora sa anche essere solida, soffrendo tutta insieme nei momenti di difficoltà. Semifinale di Coppa Italia raggiunta e quarto posto momentaneo. Si chiude così una settimana a dir poco Feli(p)e.

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