L'ANALISI DEL GIORNO DOPO - Brutta, stanca e cattiva: finalmente la Lazio vince una partita "sporca"
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Editoriale

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Brutta, stanca e cattiva: finalmente la Lazio vince una partita “sporca”

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L’analisi della partita del ‘Benito Stirpe’ tra Frosinone e Lazio, terminata con il risultato di 0-1 grazie alla rete di Felipe Caicedo

Dalla Coppa Italia, al campionato. Quattro giorni per smaltire la sbornia e recuperare le energie. Da Milano a Frosinone, passando per qualche allenamento a Formello. La Lazio non brilla, ma vince. Senza tanti titolari e con parecchi calciatori acciaccati, la squadra d’Inzaghi si rende protagonista di un grande primo tempo, salvo poi spegnersi alla distanza. Luis Alberto, Immobile e Caicedo si trovano sempre, riuscendo a confezionare un gol fondamentale ai fini del risultato. Un bolide dell’ecuadoriano regala i tre punti e allontana le critiche dopo la rete fallita a Milano. Per uno finito spesso nell’occhio del ciclone come lui, fare un gol vittoria è una bella soddisfazione. Un’iniezione di fiducia che serviva, anche perché Caicedo tornerà molto utile in questo tour de force, soprattutto ora che Immobile pare essere fuori dai giochi. Tra infortuni e squalifiche, contro l’Empoli Simone Inzaghi avrà la rosa decimata; come se non bastassero già le tante partite, la Lazio avrà poche ore per recuperare a causa dell’impegno dell’Italia di rugby all’Olimpico. Nemmeno il tempo di festeggiare la vittoria che domani sarà già vigilia. Tre partite in sette giorni, la Lazio è stanca e dovrà stringere i denti. Note positive? Una volta superato l’ostacolo Empoli, Inzaghi e i suoi ragazzi avranno sette giorni per preparare i sedicesimi di finale con il Siviglia. Mica male…

ROTAZIONI – Buone notizie da chi ha giocato meno e ieri sera è stato mandato in campo. Partendo dalla difesa, partita attentissima di Bastos, che compie una mezza ingenuità sul rigore giustamente cancellato dal Var, per un fallo inesistente. Per il resto partita diligente e attenta contro un cliente scomodo come Pinamonti. Un solo errore, quello nel secondo tempo quando proprio l’attaccante si è presentato a tu per tu con Strakosha, aprendo troppo il piatto e mandando il pallone in curva. Anche se, non tutte le colpe sono sue, dato che il centrocampo nel secondo tempo è scomparso e ha prestato il fianco a molte offensive dei padroni di casa. I cambi dalla panchina non hanno dato gli effetti sperati: Lucas Leiva e Lulic erano stanchi e non sono riusciti a incidere. Il brasiliano ha perso tanti palloni sanguinosi ed è stato costretto a spendere un fallo appena entrato, che gli è costato il giallo. Un po’ spaesato invece Senad, dirottato dietro a Immobile dopo l’infortunio di Luis Alberto. Pessimo ingresso in campo di Berisha, sembrato un pesce fuor d’acqua. Sbaglia sempre le scelte e anche lui perde una marea di palloni nella propria metà campo; ha dalla sua l’attenuante dei tanti infortuni. Rispondono presente Milan Badelj e Riza Durmisi, protagonisti insieme agli altri di un grande primo tempo. L’ex Fiorentina ritrova la maglia da titolare dopo due mesi, disputando una buona partita. L’unico neo una palla persa in orizzontale che poteva aprire le porte a un’azione pericolosa del Frosinone. Per il resto gara interpretata benissimo, come ci si aspetta da uno come lui. Prima da titolare in campionato per Durmisi, a cui spettava il difficile compito di sostituire capitan Lulic. E’ una spina nel fianco sulla fascia sinistra e dai suoi piedi scaturiscono sempre azioni pericolose. Intelligente anche in fase difensiva: quando capisce che i suoi compagni non hanno più energie, il danese resta in posizione e aiuta Radu e Berisha, in difficoltà nel momento di massima spinta del Frosinone. I meno utilizzati rispondono presente. D’ora in poi ci sarà molto bisogno di loro, ad iniziare da giovedì sera.

INFORTUNI E CLASSIFICA – Luis Alberto e Immobile acciaccati, Correa in panchina solo per stare insieme alla squadra e Parolo diffidato e ammonito costretto a saltare l’Empoli. Questo il bollettino di guerra nelle mani di Simone Inzaghi dopo la partita del “Benito Stirpe”. L’unica notizia positiva è il rientro di Milinkovic dalla squalifica. Scelte obbligate in difesa, ma probabilmente anche a centrocampo e in attacco. Questa è la fase calda della stagione e oltre ai calciatori dovrà essere bravo il tecnico a ruotare gli elementi a sua disposizione. Semifinale di Coppa Italia, sedicesimi di Europa League e un posto in Champions da raggiungere. Con la vittoria di ieri, la Lazio riprende tre punti all’Inter, risucchiata anch’essa nella lotta europea. I biancocelesti giocando in anticipo, hanno la possibilità di portarsi a -2 proprio dai neroazzurri, impegnati sabato nella difficile trasferta di Parma. Potrebbero aprirsi da qui a breve degli scenari inimmaginabili fino a qualche settimana fa, quando sembravano tante squadre in lotta per un solo posto. Inter, Milan, Lazio, Roma e Atalanta fanno la corsa insieme e si contenderanno gli ultimi due posti per la Champions League. La squadra d’Inzaghi è l’unica italiana ancora in corsa su tre fronti, ma l’obiettivo primario resta entrare nelle prime quattro, in virtù soprattutto di quanto accaduto l’anno scorso. Una Lazio prima bella e poi brutta sbanca Frosinone, avvicinandosi al quarto ma anche al terzo posto. Ora è il momento di correre. Empoli e Genoa le prossime due sfide, con l’obiettivo di conquistare sei punti. Stanchi, sporchi, affaticati. La Lazio continuerà a lottare fino alla fine, al ritmo di una partita ogni tre giorni. Le grandi squadre così fanno e la Lazio lo è, come ampiamente dimostrato anche ieri, nella sofferenza finale a difesa di un preziosissimo 0-1. La Lazio sa difendere, la Lazio sa soffrire, la Lazio sa lottare, la Lazio sa essere brutta, sporca e cattiva. La cosa più importante è che la Lazio riesce a vincere pur essendo tutto ciò.

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