Sarri in conferenza: «Non lascio la Lazio ma non farò cose che non mi stanno bene»
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Sarri in conferenza: «Non lascio la Lazio ma non farò cose che non mi stanno bene»

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Sarri, il tecnico biancoceleste ha tenuto la conferenza stampa al termine di Lazio-Cremonese parlando del futuro e non solo

Al termine della partita vinta contro la Cremonese, in conferenza stampa Sarri è intervenuto parlando del suo futuro con la Lazio e non solo

PAROLE – Che voto mi do? Mi sono stati sui coglioni per ventuno anni i voti a scuola e li lascerei perdere. Abbiamo fatto una stagione europea di scadente livello, ma abbiamo fatto un campionato di altissimo livello. Oltre tutte le previsioni. Nessuno lo ammetterà, porto le critiche di partenza dei giornali, non ci davano il settimo posto. O fanno ammissione di incompetenza o siamo andati oltre le previsioni. Per quanto riguarda la partita penso che purtroppo siamo cresciuti, ma non siamo maturi. Queste sono partite che hanno questo tipo di caratterisctiche. Vanno giocate diverse e finisce quasi sempre così che devi soffrire per prendere un punto. 2 a 0 con una squadra già retrocessa, tutto semplice e facile che non ci impensieriscono. Smetti di difendere e fai il 2 a 2, ti fai gol da solo e poi per venirne a capo fai un po’ fatica. Era una storia scritta

CALCIOMERCATO – L’aspetto più importante è che arrivino giocatori forti, poi anche il modo di giocare. Gli attaccanti ti danno tanto a livello di caratteristiche. Sicuramente sta diventando una squadra che quando riesce a palleggiare, come a Udine, attraverso il possesso riesce a trovare gli spazi per rendersi pericolosa. L’importante è che arrivino giocatori forti, determinati e solitamente sono gli attaccanti

FUTURO E LOTITO – Io sono venuto di mio, lo stipendio che ho accettato qui non lo avrei accettato da nessun altra parte. Qui ho avuto l’impressione di tornare a fare calcio in maniera pura, negli ultimi due anni ho fatto fatica in questo. Sono venuto perché avevo voglia di trovare il gusto del campo. Sapendo che vincere qui è difficile, se poi per trofei si intende una Coppa Italia o Super Coppa non è che mi interessi. Serve a me per curriculum e basta. La macchina vediamo, a volte è buona. Vediamo che macchina si può avere. Parliamo col presidente.

Sentiamo le idee e se siamo tutti con le stesse come lo scorso anno, si va avanti tranquillamente. Non ho intenzione di lasciare la Lazio, ma neanche di fare cose che non mi stanno più bene. Questa eventualità al momento è estremamente remota, so che non farà follie ma questo fa parte della storia della Lazio. Se Lotito desse retta a me si spenderebbe uno o due miliardi. Il primo assalto De Bruyne poi Haland. Il primo passo è avere la certezza su chi rimane, se non si fa questo per andar dietro al mercato si rischia di prendere giocatori inutili alla causa. Noi in certe zone di campo siamo corti o forti ma carenti in alcune caratteristiche

LA CHAMPIONS – La partita unica e vittime predestinate non esistono. Nessuno ci metteva dentro. Il confine sottile per noi, come dico al presidente, è farla la Champions ma per tre anni consecutive. Allora li è la pretesa. Se inizi a creare un percorso in cui ci vai consecutivamente, allora fai il salto di qualità

FUTURO MILINKOVIC – Futuro? Non lo so in questo momento. Il ragazzo è a scadenza e la società dovrà prendere delle decisione oltre a lui. Se si va a un prolungamento ha un senso, se dovesse andare a zero sarebbe pesante. Bisognerà capire se sarà disposto lui a prolungare. Io non l’ho visto assente, ha avuto momenti di appannamento ma è sempre uscito da momenti no. Ci ha tirato fuori dai guai

RADU – Ho avuto la sfortuna di conoscerlo come calciatore nella parte finale della sua carriera. La fortuna di conoscerlo come uomo, ha lealtà e correttezza. Spero rimanga nel mondo laziale, un personaggio che è stato sempre di una partecipazione e guida per il gruppo unico. Raro veramente

EMPOLI – C’è da finire. Ora bisogna passare una partita difficile contro l’Empoli, un compito difficile. Sarebbe brutto mollare a un passo da un traguardo importante per tutti. Il gusto è che quando sono arrivato due anni fa allo stadio ci stavano ventimila persone, oggi era pieno e ti rendi conto di quanto amore può darti il popolo laziale. Spero che il prossimo anno sia come oggi, significherebbe che la squadra sta facendo bene. Dall’esterno non re ne rendi conto, poi quando vivi la lazialità da dentro ti rendi conto che le etichette messe a questo popolo sono tutte false

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