Sacchi: «Sarri conquista la gente con la bellezza. Contento per la Lazio»
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Sacchi: «Sarri conquista la gente con la bellezza. Contento per la Lazio»

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Arrigo Sacchi, ex ct della Nazionale, ha parlato dell’arrivo di Sarri sulla panchina della Lazio a La Gazzetta dello Sport. Le sue parole

Parole di stima e di grandissima considerazione da parte di uno dei più grandi allenatori della storia del calcio. Arrigo Sacchi, ex tecnico del Milan e ct della Nazionale Italiana, ha parlato di Maurizio Sarri in un’intervista rilasciata sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole su quello che sarà il nuovo allenatore della Lazio.

SULLA FIRMA – «Sarei davvero felice se lui firmasse. Prima di tutto per il calcio italiano, poi per lui e anche per i tifosi della Lazio. Maurizio non ha bisogno di consigli, sa già quello che deve fare. E’ un allenatore che sa dare uno stile alle squadre, e questo non è da tutti».

SULL’ESPERIENZA ALLA JUVE – «Credo proprio che la stagione trascorsa in bianconero gli abbia insegnato molte cose. E siccome stiamo parlando di un uomo intelligente sono certo che questa esperienza lo abbia migliorato. Alla Lazio si troverà bene».

SUL GIOCO DI SARRI – «Sarri mi piace tanto perché fa giocare le sue squadre. Perché sa migliorare i calciatori che ha a disposizione, e lo fa attraverso il gioco. Perché ovunque i tifosi gli hanno riconosciuto che le sue squadre trasmettono emozioni positive. Non posso dimenticare lo striscione steso dai tifosi del Napoli in curva: ringraziavano Sarri per le emozioni che aveva saputo dare, pur non avendo vinto nulla. Il risultato non è tutto, ciò che conta è la bellezza. E Sarri, credetemi, sa come rendere bella una squadra. Avere una squadra bella significa che i giocatori sono coesi, funzionali al progetto, si muovono in modo coordinato. Sarri dà un’identità alle sue squadre. Lo ha fatto anche con l’Empoli, è andato a San Siro contro il Milan e ha dominato. Questo modo di pensare aiuta i giocatori a credere in sé, trasmette ottimismo, voglia di sacrificarsi e di faticare. E’ la strada se in Italia si vuole uscire dall’oscurantismo che ci penalizza da troppi anni».

SULLA PIAZZA DI ROMA – «In una piazza come Roma non penso che incontrerà problemi, anche perché l’ambiente della Lazio è molto più tranquillo di quello della Roma. E poi sarà il gioco a parlare per lui: Sarri conquista la gente attraverso la bellezza».

SUL MERCATO – «Se un allenatore ha bisogno di un terzino sinistro e i dirigenti vanno a prendergli un mediano destro, vuol dire che non sono in sintonia. Lui non cerca big, vuole avere uomini funzionali al suo progetto e alla sua idea di calcio. Non vedo l’ora di vedere la Lazio all’opera, sono convinto che farà un ottimo lavoro».

SUL RUOLO DEL TECNICO – «Con Sarri si alza anche il livello della Serie A, perché gli allenatori devono essere dei maestri, degli strateghi, non soltanto dei tattici. Sarri è uno che insegna il calcio, i suoi ragazzi non hanno che da seguirlo e vedrete che otterranno grandi soddisfazioni. Certo, un po’ di tempo, all’inizio, bisogna concederglielo perché i castelli non si costruiscono dall’oggi al domani».

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