Rocchi: "Questa Lazio mi ricorda quella del 2007, il terzo posto non è impossibile!" - Lazio News 24
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2014

Rocchi: “Questa Lazio mi ricorda quella del 2007, il terzo posto non è impossibile!”

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Centocinque gol con la Lazio. Solo cinque giocatori sono riusciti ad iscriversi al club dei «centenari » del gol in biancoceleste. Tommaso Rocchi è uno di questi. Nella stagione 20092010 l’Inter del triplete ha perso un solo trofeo: la Supercoppa a Pechino contro la Lazio. E a segnare il gol decisivo fu proprio Rocchi. Anche per quello Tommaso si è guadagnato il proprio spazio nel libro che racconta la storia delle imprese della squadra che per lui «resterà sempre la più bella e la più forte del mondo». Ora all’Haladas, in Ungheria, Rocchi è concentrato sia sul futuro («vorrei allenare nelle giovanili »), che sul presente («voglio arrivare a 200 gol fra i professionisti, me ne mancano 4…»). E oggi c’è Inter-Lazio.

Nelle sue nove stagioni con la Lazio ha affrontato spesso l’Inter, quali sfide ricorda con più piacere?
«Quella del 2004 con gol di Talamonti. Era una gara sentita perché era la prima volta contro Mancini e strappammo il pareggio all’ultimo secondo. Ovviamente resta nel mio cuore anche la sfida di Pechino e una del 2008 quando segnai ma non esultarono in molti perché la Roma si stava contendendo lo scudetto con i nerazzurri».

Lei è stato uno dei primi acquisti di Lotito, che personaggio è il presidente?
«Particolarissimo. Quando mi prese stava trattando contemporaneamente anche altri otto giocatori. Era l’ultimo giorno di mercato e già l’agitazione era molta, inoltre a lui squillavano in continuazione 56 cellulari… Ad un certo punto mi disse “Aho, firma qua”, e corse dal giocatore successivo».

Mauri sta disputando un campionato strepitoso, sorpreso?
«No. È stato molto bravo a superare un periodo delicato e a rendere al meglio in campo. Tatticamente è intelligentissimo. Gli avversari non riescono a capirne i movimenti, non dà mai punti di riferimento».

Hernanes all’Inter fa fatica…
«Lo conosco molto bene perché eravamo compagni di stanza. Quella non è una piazza facile. Lui è ancora in tempo per crescere e far bene».

Anche Klose ultimamente non vive un momento felicissimo…
«L’ho incontrato pochi giorni fa in un ristorante. Lui è un giocatore di spessore e ha voglia di giocare. Non vuole sentirsi ai margini del progetto. Uno col suo curriculum è normale voglia giocare, ma è un professionista e non farà problemi».

Nell’ultima Lazio che conquistò la Champions lei c’era. Ci sono punti in comune con la squadra di quest’anno?
«Non molti. Noi giocavamo con Mauri dietro a me e Pandev, ora Pioli schiera tre punte. Mi auguro però che alla fine pure questa Lazio arrivi terza».

Deluso da come è finita la sua avventura con l’Inter?
«Deluso è eccessivo, ma dispiace perché se fosse rimasto Stramaccioni mi avrebbero confermato, eravamo già d’accordo. Poi è cambiato tutto e non mi hanno tenuto».

Come si trova in Ungheria?
«Bene. Non avevo mai fatto un’esperienza all’estero, sono contento della mia scelta. Il calcio si vive con meno pressioni, questo anche se la squadra (penultima, ndr) non è messa benissimo».

La Gazzetta Dello Sport

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