Repice: «Dalle Romane non mi aspettavo di più almeno per il momento. Vi spiego perché»
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Repice: «Dalle Romane non mi aspettavo di più almeno per il momento. Vi spiego perché»

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Repice: «Dalle Romane non mi aspettavo di più almeno per il momento. Vi spiego perché». Le parole del noto radiocronista

.Il noto radiocronista Francesco Repice è intervenuto in esclusiva a Calcionews24 per parlare di Italia-Malta, Inter, Milan, Lazio, Roma e il caso scommesse.

Iniziamo subito dalla partita dell’Italia di questa sera. Spesso nel linguaggio giornalistico si usa definire una squadra ‘in emergenza’ anche a sproposito. Questa volta però sembra il caso dell’Italia tra noie fisiche e vicende extra-campo. 

«Questa sera ci saranno dei cambiamenti naturalmente per l’Italia. Ovvio che la situazione all’interno dello spogliatoio sia abbastanza complicata. Diciamo però che l’avversario può essere un pericolo fino ad un certo punto. Tecnicamente Malta non vale l’Italia e le grandi Nazionali storicamente rivali dell’Italia. Però è altrettanto vero che un calo di concentrazione o piuttosto amplificazione della partita potrebbe creare dei problemi. E di tutto abbiamo bisogno tranne che di questo, mi sembra ce ne siano già abbastanza. È chiaro che sarà rivoluzionata, o comunque non sarà la formazione che Luciano Spalletti aveva un mente prima dell’inizio di questa triste storia». 

A proposito di Spalletti, che ruolo potrà avere il ct azzurro, oltre che sul paino tecnico-tattico su quello psicologico?

«Ha già cominciato ieri nel corso della conferenza stampa. Ha spiegato le sue ragioni in maniera molto chiara e molto onesta e di come anche da un male a volte possa nascere un bene per quello che riguarda lo spogliatoio. Lui le parole le ha dette, le ha dette anche ieri. Ha spiegato come ‘il dono’, l’ha definito così, deve essere percepito come tale. E non va sprecato in certe stupide cose. E credo che si sia fatto sentire molto Luciano Spalletti con i suoi calciatori. Magari ha tolto per un attimo i panni del commissario tecnico e ha indossato quelli dell’educatore. Lui poi ha sicuramente la stoffa per poterlo fare. Un’esperienza tale, ma anche una condotta di carriera e di vita che gli permettono di interpretare questo ruolo».

E le romane? Un inizio col freno a mano ma ora iniziano a carburare

«Dalle Romane non mi aspettavo di più almeno per il momento, perché so che quei valori alla fine arriveranno e torneranno utili ad entrambe. Evidentemente alla Roma, perché lì davanti ha un potenziale che forse nessuno ha in Serie A. E per la Lazio, perché ha un’organizzazione di gioco che alla fine pagherà. Quindi per entrambe forse non mi aspettavo un inizio così difficoltoso, ma qualche difficoltà iniziale sì me le aspettavo».

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