Coronavirus, la lettera di Fabio Cannavaro all'Italia
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Coronavirus, la lettera di Fabio Cannavaro all’Italia

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Fabio Cannavaro, scrivedo una lettera, ha voluto mostrare vicinanza e solidarietà all ‘Italia e agli italiani

Fabio Cannavaro in una lettera mandata a The Players’ Tribune, ha voluto condividere messaggi d’amore e d’affetto con tutto il popolo italiano per dargli forza e coraggio in questo momento di difficoltà:

«Ciò che succede al nostro Paese in questo momento mi fa venire ansia, mi fa male.Non posso descrivere quant’è brutto vedere l’Italia soffrire così tanto vedere così tante persone morire. Mi dispiace tanto per tutte le persone che sono state colpite e soprattutto per chi ha perso dei cari. Nessuno è immune a questo virus. Eppure quando scoppiò l’epidemia in Cina, pensavo che noi italiani saremmo stati a posto. Pensavamo ‘tanto, non mi tocca’. Qui in Cina ho iniziato la quarantena qualche settimana fa: avevano gestito la SARS in passato, perciò sapevano cosa fare. In Italia non avevamo mai affrontato un’emergenza del genere. Fortunatamente ci sono anche dei momenti in cui tiriamo fuori l’orgoglio e questo spesso succede nei momenti difficili.Quando la posta in palio è davvero alta».

Cannavaro fa poi riferimento alla vittoria del mondiale per idealizzare la forza dell’Italia:

«In tanti pensavano che lo scandalo (Calciopoli) ci avrebbe distratto. Ma l’atmosfera nella squadra è sempre stata buona e questo è stato fondamentale. In un momento così critico non potevamo permetterci di essere egoisti. Tutti contavano allo stesso modo. Avevamo anche un grande leader, Marcello Lippi, che ci ha fatto stare bene dandoci degli stimoli importanti. Appena atterrammo in Germania praticamente già ci dimenticammo dello scandalo e non vedevamo l’ora di scendere in campo. Spesso mi si chiede perché l’Italia ha vinto quel mondiale. Non l’abbiamo vinto perché siamo stati fortunati. L’abbiamo vinto perché eravamo la squadra più forte e perché ci abbiamo creduto. Ora all’Italia serve quello stesso spirito di tenace unità».

Infine il pallone d’oro 2006 conclude: «È vero, nessuno è Superman. Ma quando stiamo insieme, possiamo fare qualsiasi cosa. Italiani, teniamo duro».

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