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Lazio, innamoRadu sempre di più: quando una fascia non fa la differenza

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Arrivato come giovane promessa, Stefan Radu – dopo nove anni in biancoceleste – è diventato un vero leader

Romeno di nascita, romano d’adozione, laziale nell’anima. Stefan Radu è l’esempio di come non serva nascere in una città per essere tifoso di quella squadra. E’ arrivato come giovane promessa con in testa tanti punti interrogativi. Si è innamorato di Roma, di Formello, della Lazio, al punto da rimanere per ben 9 anni nella Capitale. Con Simone Inzaghi sta vivendo una della sue migliori stagioni: a 31 anni appena compiuti, corre come un ragazzino, mettendo in campo esperienza e determinazione.

TIFOSI – Il rapporto con i tifosi è sempre stato idilliaco, anche perché Stefan Radu è uno di loro. Non potranno essere dimenticati i suoi cori sotto la Nord e le sue esultanze ad ogni gol biancoceleste, oltre alle sue ‘preghiere’ prima del rigore tirato da Dybala e puntualmente parato da Strakosha. I sostenitori della prima squadra della Capitale hanno sempre visto nel difensore un capo ultras in campo, un vero leader, uno dei pochi giocatori davvero innamorati del club per il quale giocano, un calciatore che ha fatto della Lazio una scelta di vita. 

E LA FASCIA? – Dopo la partenza di Biglia, la maggioranza dei laziali si augurava che la fascia di capitano venisse legata al braccio di Radu. Così non è stato. Il romeno si è tirato fuori, ha ammesso di non avere le doti diplomatiche per ricoprire un ruolo del genere, si è messo da parte, lasciando che il compagno ed amico Senad Lulic venisse incoronato ‘leader’ del gruppo. Paradossalmente, però, Radu è l’esempio di come una fascia al braccio non faccia sempre la differenza. Quando la Lazio viene attaccata o sminuita o svantaggiata, non chiedetegli di star calmo. Come quando viene fatto un torto ad un proprio caro, Stefan corre in difesa della ‘sua’ Lazio. 

APPUNTAMENTO CON LA STORIA – Il romeno, molto presto, potrebbe entrar a far parte ufficialmente della storia della club capitolino: attuamente è infatti a sole due presenze dal decimo posto nella classifica dei giocatori più presenti nella storia della Lazio. I tifosi non potrebbero essergli più grati. Nelle sconfitte e nei trionfi – Radu è stato uno degli eroi del 26 maggio – ha indossato la maglia con l’Aquila sul petto con onore, coraggio e soddisfazione. E di fronte ad un guerriero come lui, che differenza potrebbe fare una fascia legata ad un braccio?

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