Lazio, Akpa Akpro: «Voglio dare il massimo per questa squadra. Il gol? Non ero sicuro...»
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Lazio, Akpa Akpro: «Voglio dare il massimo per questa squadra. Il gol? Non ero sicuro…»

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Le parole di Akpa Akpro sulle frequenze di Lazio Style Radio. L’ivoriano è uno dei grandi protagonisti della vittoria contro il Dortmund

La Lazio alza il sipario e si presenta all’Europa che conta con fame ed orgoglio. Il 3-1 imposto sul Borussia Dortmund è un segnale fortissimo per tutte le concorrenti: la squadra c’è ed è pronta a lottare. Tra i protagonisti della magica notte dell’Olimpico c’è anche Akpa Akpro, la cui storia è tra le più belle immagini del calcio. Una parabola che ha come vertice basso l’infortunio e la voglia di appendere gli scarpini al chiodo, ma che ha ripreso la sua salita con un illuminante gol on Champions League.

L’ivoriano è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Radio per raccontare le emozioni di questi giorni:

PRIMO GOL – «Nella vita, tutto è scritto. Inzaghi mi ha fatto giocare e io ho fatto gol come lui all’esordio, vediamo alla fine se sarà una bella avventura in Champions League. Abbiamo fatto male la gara contro la Sampdoria, ci siamo detti di dover cambiare tutto. Dobbiamo giocare così, correre tutti per il compagno per fare una grande stagione. Vorrei ringraziare il mister non a parole, ma sul campo: voglio dare il massimo per lui, per la società, per la città e i tifosi. Io voglio fare una grande stagione e dare tutto per questa squadra». 

GRUPPO – «Scherziamo sempre, mi piace, è un grande gruppo come abbiamo visto contro il Dortmund. Quando ho segnato? Non ero sicuro, per questo ho preso la palla, ma Ciro ha fatto un grande assist ed era più difficile del mio gol, lo ringrazio. Ho visto i miei bambini dopo la partita, ho festeggiato con loro, ma adesso non abbiamo troppo tempo per pensarci perchè sabato c’è un’altra partita». 

STORIA – «Ho tre fratelli più piccoli e due più grandi, che sono calciatori. Jean Louis ha avuto una storia simile alla mia, anche lui si è infortunato e poi è rimasto senza squadra. Ho anche due cugini che giocano. Io ho iniziato a seguire i miei fratelli, perchè ho iniziato con la dance, ballavo, poi loro hanno firmato col Tolosa e un allenatore ha detto a mia madre che dovevo fare un provino anche io. Poi ne sono diventato il capitano. Ho fatto anche il Mondiale con la Costa d’Avorio». 

DROGBA – «Siamo diventati amici in Nazionale, gli ho scritto prima della partita contro il Borussia Dortmund, gli ho detto che quello era il mio sogno. Mi ha risposto di essere concentrato, di fare le cose per bene». 

INFORTUNIO – «Sono stato un anno e mezzo senza giocare e poi sei mesi senza squadra dopo l’operazione, volevo l’Italia, guardavo le partite di Zidane alla Juve. All’inizio alla Salernitana è stato difficile ma tutti hanno creduto in me, Lotito mi faceva i complimenti». 

HOBBY – «Amo stare coi miei figli e giocare con loro, mi piace l’UFC e vedo tanto le partite di calcio». 

DERBY – «Qui in Serie A ce ne sono tanti e mi piacciono tantissimo!». 

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