La felicità di Minala: "Mi hanno sempre detto di non mollare mai. Da Roma tanti complimenti!" - Lazio News 24
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2014

La felicità di Minala: “Mi hanno sempre detto di non mollare mai. Da Roma tanti complimenti!”

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vessero tutti il suo temperamento, chissà dove sarebbe ora il Bari. A Joseph Minala gli è sempre piaciuto poco fare lo spettatore. Ma suo malgrado è stato costretto a vedersi le partite sei volte dalla tribuna e nove dalla panchina. Figuratevi la gioia quando Nicola l’ha fatto entrare a una ventina minuti dalla fine. Eccolo avanzare in pieno recupero al novantaduesimo quando si è accorto che non era dignitoso accettare il pareggio, senza avercela messa tutta, e andare a colpire quel pallone allo spasimo calciato dalla bandierina con precisione da Sciaudone, anche lui convinto che bisognava crederci sino all’ultimo sospiro.

VIVA L’ORGOGLIO. Tutta questione di orgoglio. Forse a Minala sarà venuto in mente l’incredibile pareggio del Frosinone con Paganini che tolse al Bari una meritata vittoria al novantesimo. Domenica di gloria per il diciottenne centrocampista camerunense. «Nel momento in cui la palla stava entrando – racconta- ho pensato a tantissime cose. Era importante fare punti dopo tutto quello che facciamo in settimana. Non ci sono titolari e riserve. Bisogna lavorare tutti i giorni per conquistarsi il posto. Sono a disposizione della squadra, faccio quello che mi chiedono. Poi tocca al mister operare le sue scelte. Posso fare l’interditore, ripartire, difendere».

ECCO LA DEDICA. Primo gol da professionista. Pronta la dedica: «Il mio gol è per i miei compagni, per i tifosi e per questa città. Sono contento che sia arrivato in un momento di difficoltà, perché ci permette di tirare un po’ di fiato». La modestia resta il suo punto di forza. « Il mio obiettivo è quello di giocare e imparare il più possibile. Non è certo una rete che ti fa diventare un fenomeno. Occorre continuare a dare il massimo per superare questo momento. Siamo noi giocatori i primi a credere nel progetto e a voler raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati».

A TUTTO CAMPO. Quest’estate si era presentato così: «Vengo dalla strada. Non ho mai fatto una scuola di calcio. Da noi si gioca a pallone in maniera spontanea senza ruoli. Poi quando sono venuto in Italia ho imparato a stare in campo, tenere la posizione. Considerate le mie caratteristiche posso difendere e attaccare, sono bravo con i piedi, inserirmi, fare gol. Posso ricoprire tutti i ruoli di centrocampo anche in posizione avanzata. Tendenzialmente sono più portato ad attaccare giocando a tutto campo. Poi col tempo ho imparato a difendere». Lo fa sorridere la storia dell’età puntualmente tirata fuori. « Non ho problemi di questo genere. Io so da dove vengo e dove sono cresciuto».

GLI AMICI LAZIALI. Sulle prime non voleva muoversi dalla Lazio. «La mia carriera si è sviluppata in maniera talmente veloce che mi sono ritrovato in mezzo a giocatori come Klose, Biglia, Biava, Ledesma che hanno fatto la storia della Lazio. A giugno mi è stato detto che ero incedibile, poi sono cambiate le scelte». Non stava nella pelle quando a fine gara sono arrivati i complimenti del mister, ma anche dei suoi vecchi amici laziali. «Il mister mi ha detto di non mollare mai, di continuare a lavorare come ho fatto finora e di crederci sempre. Sono felice anche perché da Roma sono arrivati messaggi e telefonate di congratulazioni. Ma voglio condividere questa rete con tutti i miei compagni».

Corriere dello Sport

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