Delio Rossi: «Lazio, sei da Champions! Inzaghi? Non me l'aspettavo così bravo. Il mio rammarico...»
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Delio Rossi: «Lazio, sei da Champions! Inzaghi? Non me l’aspettavo così bravo. Il mio rammarico…»

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L’ex allenatore della Lazio Delio Rossi è stato intervistato da Leggo, e si è soffermato sull’obiettivo Champions e sulla squadra di oggi

Delio Rossi, ex allenatore della Lazio, è tornato a parlare della squadra biancoceleste, soffermandosi in particolare sull’obiettivo Champions e sulle ‘armi’ della formazione attuale. Intervistato da Leggo, ecco le sue dichiarazioni: «Sono rimasto molto legato alla Lazio e ai suoi tifosi. Addio? Sarei rimasto molto volentieri ma c’erano delle situazioni per cui non si poteva più andare avanti. Sono contento perché sarò ricordato per qualcosa che sta in bacheca. Coppa Italia? Arrivai in un momento difficile, in piena contestazione, e vedere i 70 mila dell’Olimpico festeggiare fu unico. L’unico grande rammarico è stato non aver provato a vincere la Supercoppa».

LAZIO DI OGGI«Ai miei tempi cercavamo le scommesse e quando ci riuscivamo le vendevamo come accadde con Lichtsteiner, Kolarov, Muslera e De Silvestri. Oggi la società è più strutturata e, pur senza fare il passo più lungo della gamba, è in pianta stabile nella parte alta della classifica. Purtroppo c’è un gap non colmabile con la Juve. Lazio da Champions? Sì, così come lo era un anno fa, ma da un paio di anni la concorrenza delle milanesi si è fatta più spietata. Salto di qualità? Questo campionato ha dimostrato che puoi alzare il livello rinfornzandoti. Fare mercato a gennaio è difficile, ma Tare ha dimostrato di essere all’altezza della situazione. I bilanci contano ma la gente vuole giustamente vincere qualcosa. Si ricordano di me per la Coppa Italia, non perché ho valorizzato i giocatori».

CHAMPIONS«Giocarla per un calciatore è importantissimo perché non si sente di passaggio. Per esempio uno come Milinkovic, il giocatore potenzialmente più bravo della Lazio, se vede che non c’è l’ambizione di crescere è normale che non rinuncia ad un ingaggio molto più alto dove magari gli garantiscono di giocare in Champions. Inzaghi? L’ho avuto come calciatore ed aveva sensibilità calcistica perché è stato nello spogliatoio con i grandi dell’era Cragnotti, ma non me lo aspettavo così bravo».

 

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