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Parolo: «Coppa Italia, che gioia immensa! Da quando sono qui la Lazio è cresciuta, ma…»

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Marco Parolo rivive ancora le emozioni della finale di Coppa Italia. Poi traccia un bilancio totale della sua esperienza alla Lazio

Ha preso la coppa ed è scappato conDanilo Cataldi nel parcheggio dello stadio Olimpico. E’ uno dei leader di questa squadra Marco Parolo, uno di quei calciatori su cui Simone Inzaghi e la Lazio hanno sempre avuto fiducia. La gioia per la vittoria di mercoledì sera è ancora enorme, lo testimonia l’intervista rilasciata alla radio ufficiale. Ecco di seguito tutto il dialogo completo:

«E’ stato bello rivedersi oggi e stare di nuovo insieme per preparare una partita con leggerezza ma con la stessa voglia di fare risultato. Abbiamo ripensato a quello che abbiamo fatto, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo rivisto la gioia della vittoria di mercoledì. Con questa vittoria abbiamo anche dato un po’ più di brio a tutte le altre partite. E poi noi vogliamo continuare a vincere, quindi le altre se la dovranno sudare con noi. Quella della Supercoppa era stata una gioia bellissima, ma questa Coppa ha un gusto diverso. Ne avevo mancate due contro la Juventus e mi rodeva. E’ stato bellissimo festeggiare con tutti i tifosi, una felicità immensa. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutto il mondo Lazio, da voi di Lazio Style agli uomini dello staff».

BLANCIO DI STAGIONE«Il quarto posto ci è rimasto un po’ in gola, è il bicchiere mezzo vuoto di questa annata. La squadra deve imparare ad avere per tutto l’anno la stessa cattiveria mostrata in finale o anche in quelle occasioni in cui ci siamo ritrovati spalle al muro. C’è stato un piccolo calo di tensione che ci ha penalizzati. Il percorso, però, è stato questo e credo che in ogni caso la squadra sia cresciuta. Ho capito che dobbiamo cercare di andare avanti il più possibile in tutte le competizioni. Con il Siviglia non mi è andata ancora giù. Questa squadra deve assumere questa mentalità, perché ha voglia di fare risultato e di vincere. Adesso dobbiamo imparare a essere protagonisti in tutte le competizioni, perché è bello quando lo stadio si riempie e riusciamo a portare i nostri tifosi in tutta Europa».

FINALE DI COPPA ITALIA«Abbiamo iniziato a pensare alla finale dopo la sconfitta contro l’Atalanta in campionato. La trasferta di Cagliari ci è servita per darci la carica. Se avessimo perso a Cagliari non saremmo riusciti ad arrivare con quell’atteggiamento alla finale. Abbiamo battuto l’Atalanta sulla loro fisicità, facendo il loro gioco. La Juventus due anni fa ci aveva fatto capire che queste partite si vincono così, nei dettagli e nella cattiveria».

IL PERCORSO DI PAROLO«Per la prima volta sono riuscito ad arrivare al finale di stagione bene, in forma e non acciaccato come sempre. Ho recuperato l’infortunio alla caviglia e sono riuscito a dare un contributo alla mia squadra. Sono felice».

CAICEDO E BADELJ«Qua a Roma non è facile ambientarsi al primo anno. Lo abbiamo visto a suo tempo con Caicedo e quest’anno con Badelj. Bisogna dare tempo e fiducia ai nuovi giocatori. Qui tutti i nuovi arrivati hanno dimostrato di meritarsi il nostro appoggio. Siamo contenti di averli in rosa».

IL NUOVO PAROLO«Vedo in me Benassi della Fiorentina, è un ragazzo che sa inserirsi. In squadra abbiamo Bruno Jordao, che sta crescendo molto e che credo possa essere importante per il futuro della Lazio. Il segreto è sempre quello: non mollare mai».

LULIC«Non è mai andato in palestra. Nelle ultime tre settimane stava sempre lì e gli abbiamo detto: ‘Ma ti stai preparando per alzare la Coppa?’ (ride,ndr)».

LOTITO«Il problema è che è sempre impegnato, ma se riuscisse a stare sempre con noi in trasferta sarebbe grande, visto che porta fortuna. Scherzi a parte, è giusto che faccia valere il suo ruolo e che si faccia sentire. Il suo è un progetto a crescere. E da quando sono io qui, quindi cinque anni, la società è cresciuta. E’ giusto anche che si arrabbi, se lo fa è perché ha il sangue vivo dentro».

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