FOCUS – Lazio, con Inzaghi è finalmente tornata quella voglia di non mollare mai

Nell’antica Roma, l’aquila rappresentava un simbolo importantissimo. Identificava precisamente la supremazia dell’imperatore di Roma in quanto “Pontifex Maximus” e veniva assegnata come insegna di guerra, ad ogni legione dell’esercito, sotto la tutela e la responsabilità di un ”aquilifer“ (ovvero un alfiere) che doveva occuparsi di portarla in battaglia e difenderla anche a costo della propria vita al punto che se finiva malauguratamente in mano al nemico, ciò poteva causare lo scioglimento della legione. Lo stemma doveva essere sempre in prima linea durante ogni tipo di scontro; si narra che nel corso della decisiva campagna d’Africa condotta da Giulio Cesare contro l’esercito di Pompeo, per la conquista dell’Impero romano, il comandante rincorse un suo “aquilifer” il quale spaventato, arretrò di fronte al nemico, affinchè ritornasse al suo posto,con lo stendardo in bella vista. Insomma, il rapace era un simbolo di coraggio, conteneva un messaggio intrinseco che veniva lanciato alle truppe opposte: “noi siamo qui e non arretriamo di un centimetro”. Ebbene, la Lazio ha rappresentato egregiamente, domenica scorsa contro il Bologna, il proprio vessillo cucito sul proprio petto, non mollando fino alla fine della partita, nonostante fosse passata in svantaggio dopo pochi minuti dal fischio iniziale. I ragazzi di Inzaghi, a differenza di quanto accadeva in passato, hanno reagito rabbiosamente alla rete subita da Helander, costruendo una quantità industriale di palle goal, non concretizzate sia per imprecisione che per sfortuna e la loro caparbietà è stata alla fine premiata nell’ultimo minuto di recupero. Ricordate alcune partite disputate l’anno scorso, quando al timone c’era Pioli? E’ sufficiente citarne due a mo’ di esempio: Lazio-Milan 1-3 e Lazio-Sparta Praga 0-3; appena passata in svantaggio, quella squadra si disuniva immediatamente, come se fosse un nodo allacciato male e frettolosamente. Quest’anno, sembra invece essere diverso; i biancocelesti hanno imparato finalmente a reagire,a non mollare neanche quando dei momenti difficili si palesano durante il corso della gara. Sembrano insomma essere tornati finalmente ad essere dei veri aquilotti, incarnando alla perfezione quella lazialità che il proprio tecnico sta provando lentamente ad inculcargli sin dall’inizio del ritiro estivo…