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2014

FOCUS – Da Hélder Postiga a Kakuta: le meteore della Lazio che nessuno dimentica

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“Serve gente da Lazio. Io, il presidente e Tare vogliamo costruire una squadra da vertice”. Edy Reja docet. A sentir queste parole, si potrebbe dormire sonni tranquilli, se invece guardiamo ad alcuni degli ultimi calciatori approdati nella Roma biancoceleste, beh, qualche timore è anche giusto averlo. Siamo buoni però: vogliamo ricordare solo l’ultimissima sessione di mercato, quella invernale, tenutasi dal 1 al 31 gennaio. La società ha venduto Hernanes e Floccari: due operazioni intelligenti perchè entrambi avevano il contratto in scadenza (il brasiliano tra una stagione, il calabrese a giugno). Tutto bene, ma se guardiamo agli arrivi c’è da mettersi le mani nei capelli.

PERDEDOR – Il primo porta il nome di Hèlder Postiga, centravanti portoghese 31enne, ‘regalato’, in pratica, dal Valencia. Ed il club spagnolo non ci aveva visto bene, di più: 5 presenze con la Lazio per un totale di 156 minuti giocati. Neanche a dire che non ha siglato alcuna rete: il buon ariete giramondo intanto però è stato inspiegabilmente ed incredibilmente convocato da Bento per il Mondiale. Non ci permetteremmo mai di mettere in dubbio le qualità di questo attaccante, che ha sempre lasciato il segno ovunque sia andato a giocare. Ma una tirata d’orecchie alla società per aver acquistato (o meglio, preso in prestito, grazie al cielo), un calciatore con tutti questi problemi fisici gliela vogliamo fare? In fondo, le visite mediche servono a questo. ‘Perdedor’, in portoghese: sfigato.

VACANZE ROMANE – Su Gael Kakuta possiamo dire ancora meno. Conosciuto nel mondo non per il suo mancino, ma anzi per un pallone lanciato fuori dallo stadio ai tempi del Vitesse, il buon centrocampista di proprietà del Chelsea, ad oggi, non si sa ancora perchè sia arrivato a Roma. Se il passato non ci inganna (è complicatissimo verificarlo nella sua parentesi nella capitale), parliamo di un’esterno mancino. Dimenticavano forse, Lotito e Tare, che da quella parte sta prendendo la scena, forse, il patrimonio più importante e luminoso della Lazio: Keita. Senza dimenticare che c’è anche un certo Lulic. Risultato: 2 presenze per un totale di 18 minuti giocati. “Serve gente da Lazio. Io, il presidente e Tare vogliamo costruire una squadra da vertice”. Al lavoro allora, i tifosi meritano un’altra squadra.

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