Serie A, Spadafora risponde duro: «Scelta condizionata dagli interessi economici»
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Serie A, Spadafora risponde duro: «Scelta condizionata dagli interessi economici»

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La richiesta della trasmissione in chiaro delle partite del massimo campionato ha ricevuto il no da parte di Sky e Lega

Niente da fare, la Serie A non sarà trasmessa in chiaro: venerdì scorso Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, aveva avanzato la richiesta di trasmettere in chiaro le partite fino al 3 aprile. Ai microfoni dell’ANSA il politico ha così replicato dopo il rifiuto da parte della Lega e di Sky:

«Dopo attenta valutazione e numerosi colloqui, ho reso noto ai soggetti interessati l’unica possibilità per riuscire, in emergenza, a trasmettere in chiaro le partite di questa giornata allo scopo di evitare assembramenti di tifosi su tutto il territorio nazionale. Fatto salvo il diritto di Sky di trasmettere in diretta ai propri abbonati la partita, c’era la possibilità di diffondere le immagini in differita, liberamente, a tutti gli operatori televisivi interessati, a partire naturalmente dai canali in chiaro del gruppo Sky, ma senza preclusioni. Questo avrebbe superato i vincoli normativi ed evitato qualsiasi successiva diatriba giudiziaria ed economica». 

Il ministro conclude così:

«Ne ho parlato con tutti, compreso l’ad Maximo Ibarra e il Presidente della Lega Serie A Dal Pino, che potranno confermare, e che non hanno aderito a questa ipotesi per difendere i propri, legittimi, interessi economici. In questo momento di crisi sanitaria c’è chi prova a fare i conti con la realtà e chi purtroppo si limita a fare i conti».

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