Lotito e il derby: da Di Canio a Klose, quante emozioni - Lazio News 24
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2013

Lotito e il derby: da Di Canio a Klose, quante emozioni

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Claudio Lotito e il derby: una relazione che dura da nove anni. Un rapporto che se non fosse per quella brutta parentesi delle cinque stracittadine perse di fila, è quasi in parità per il patron laziale considerando anche la diversità di denaro spese dalle due società in questi anni.

BUONA LA PRIMA – Il primo derby vinto nella gestione Lotito forse rimane ancora oggi il più bello ed il più difficile. I biancocelesti non vincono con i cugini dall’anno dello scudetto (2-1 nel marzo del 2000) e sono in una condizione drammatica nei bassifondi della Serie A. Eppure grazie ad un super Di Canio i giallorossi vengono sconfitti con un sonoro 3-1, era il 6 gennaio 2005. Nei tre anni successivi il neo presidente raccoglie altre tre vittorie con Delio Rossi in panchina, due pareggi e tre sconfitte concludendo in perfetta parità il suo personalissimo bilancio.

I CINQUE DERBY PERSI – Ma poi capita che la Lazio non sia più in grado di avere la supremazia calcistica della capitale e riesca a perdere in ogni modo possibile i vari derby: rigori, espulsioni e partite mal giocate. Il primo con Ballardini, perso in campionato per 1-0 grazie ad un gol di Cassetti, gli altri quattro con Reja in panchina. Queste sconfitte costano proprio all’allenatore friuliano il rapporto con la tifoseria, un amore mai sbocciato del tutto.

KLOSE E LE RIVINCITE – Tuttavia l’anno dopo accade che Tare peschi in Germania il giocatore in grado di cambiare tutto: Miroslav Klose. E’ il 16 ottobre 2011 e va in scena Lazio-Roma. I biancocelesti vanno sotto, pareggiano con Hernanes e quando la partita sembrava ormai segnata verso un inevitabile pareggio, al 93′ Klose scaccia l’incubo e segna il gol vittoria.  Da lì altre due vittorie per la squadra di Lotito con il tedesco sempre decisivo: un rigore ed un’espulsione guadagnata, un altro gol. 

AMERICA, ME SENTI? – Da quando è arrivata la nuova proprietà sull’altra sponda del Tevere è cambiato anche un pò il modo di vivere i giorni precedenti per il maggior azionista laziale. Molti ricordano come liquidò la richiesta di una conferenza della vigilia congiunta tra i due allenatori “A noi non è giunta alcuna proposta ufficiale. Non so se l’hanno mandata con un piccione viaggiatore”, ma soprattutto quell’ “America me senti?” detto all’arrivo dei nuovi soci citando l’immortale Alberto Sordi. Con la Sensi era diverso, forse perchè più presente e viva dell’attuale proprietà della Roma. Famosi i vari battibecchi tra i due con Lotito che arrivò a dire “una poveraccia che non sa neanche quello che dice”. Altri tempi.

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