Roma, Totti: «Scudetto, lotta a quattro squadre. De Rossi? Cose che capitano»

Francesco Totti ha ripercorso le tappe della sua carriera, ma anche parlato dell’attuale campionato di Serie A

Sono passati quasi sei mesi dal suo addio al calcio. La vita di Francesco Totti è già totalmente cambiata, deve ancora abituarsi al suo nuovo ruolo dietro la scrivania. Scarpette al chiodo e cravatta tirata fuori dall’armadio, per la prima volta da quando è dirigente ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Ecco alcune parti del dialogo: «Il mio lavoro resterà sempre nel calcio. Ne sono convinto. Ho la fortuna di poter stare con la squadra, con l’allenatore e con i dirigenti. Divido le partite con loro. Vado sul pullman. Vado in ritiro. Lavoro a 360 gradi. Roma, sempre e solo Roma? La prima volta potevo andare al Real Madrid, perché non avrei vestito mai un’altra maglia italiana. Il cuore e la testa mi hanno fatto scegliere e non mi sono mai pentito. La seconda volta ho ricevuto proposte per andare negli Emirati o negli Stati Uniti. Mi avrebbero ricoperto di soldi, ma avrei rovinato 25 anni d’amore. Poteva essere un’esperienza, non ero ben visto dall’allenatore in quel contesto. Però anche questa volta ho scelto la Roma. Da chi deve ripartire la Federcalcio? Da Damiano Tommasi. Primo perché è amico mio e secondo perché è competente. Una bella figura: giovane, trasparente, pulito. Se vai all’estero con lui fai bella figura. Chi dovrebbe essere il prossimo ct dell’Italia? A questo punto, Montella. Rifaccio la Roma dello scudetto. Var? Sì, ma bisogna vedere come si usa. Chi decide. Con me più rigori? Si, ma avrebbero visto anche qualche ca***ta in più che ho fatto. Gesto De Rossi? Cose istintive, che purtroppo in campo succedono. Dopo dici: è impossibile che abbia fatto una cosa così. Lui è il più avvilito di tutti, adesso bisogna stargli vicino e basta. Scudetto? Ci sono tre quattro squadre sullo stesso livello, ma qualcosa in più ce l’ha sempre la Juventus».