'Dalla scuola allo stadio', Parolo: «Finalmente il primo derby!». Murgia: «Voglio restare a lungo alla Lazio» - Lazio News 24
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‘Dalla scuola allo stadio’, Parolo: «Finalmente il primo derby!». Murgia: «Voglio restare a lungo alla Lazio»

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Oggi ritorna l’iniziativa «Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport» con Parolo, Murgia e Milinkovic e l’aquila Olympia che faranno visita ai bambini dell’Istituto San Sisto Vecchio

Si chiude la giornata all’Istituto San Sisto Vecchio, i tre calciatori prima di salutare i bambini si sono dedicati alle classiche foto di rito.

PAROLO – Anche Marco Parolo ha parlato ai microfoni di Lazio Style Channel: « E’ sempre bello vedere questi ragazzi e rispecchiarsi nella loro innocenza, si rivivono emozioni sopite. A loro consiglio di fare tanti sacrifici, in questo modo io ho sempre raggiunto i miei obiettivi. Solo così i risultati arrivano. Ai tempi di scuola io ero bravo in matematica, pativo di più i temi di italiano. Dobbiamo andare avanti su questa strada dando il meglio e continuando a crescere. Ci aspettano delle gare difficili, ma dovremo affrontarle con la testa giusta per toglierci delle soddisfazioni. Sognare è alla base di tutto, quando vai alla caccia di un grande obiettivo devi sempre dare il massimo per raggiungerlo e per superare ogni limite. Prima di tutto però c’è il lavoro: lo stiamo facendo dal primo giorno di ritiro». Parolo poi è intervenuto anche ai microfoni dei cronisti presenti: «Sono delle bellissime iniziative, che ci avvicinano alla gente e ai nostri tifosi. E’ bello vedere che lo stadio si stia, pian pianino, riempiendo: speriamo si riempia ogni volta di più perché ci stiamo dando dentro. Se riuscissimo a fare come due anni fa, portando tantissima gente allo stadio, avremmo una marcia in più per questo finale di stagione. Dopo che lo hai provato ti rendi conto che avere uno stadio pieno e uno mezzo piano fa la differenza. Tutto, però, parte da noi, tutto si basa si quello che facciamo noi in campo. Se noi diamo tutto, poi la gente tornerà in più e ci darà la carica per questo sprint finale. Stadio? Io penso che il futuro dell’Italia sia andare verso stadi di proprietà o almeno di rinnovare quelli attuali. Facendo l’Europeo in Francia ho visto degli stadi messi a nuovo dove era bellissimo andare, anche per la mia famiglia che mi veniva a vedere era un piacere essere sugli spalti. Sarebbe bellissimo avere uno stadio della Lazio, dove sentirsi a casa, dove portare la tua famiglia e la gente. Leggere fuori dallo stadio “S.S. Lazio” sarebbe una carica in più. Io spero che si vada verso questa strada. Queste cose sono fondamentali. Champions? E’ un obiettivo che ci stiamo guadagnando, che possiamo mettere nel mirino. E’ un obiettivo che passa di domenica in domenica. Tutti stanno correndo, tutti vanno forte: basta un mezzo passo falso e ti trovi distante. Ora siamo aggrappati all’ultimo treno: non dobbiamo mai sbagliare. Dobbiamo continuare su questa strada e pensare a noi stessi. Avremo anche degli scontri importanti che ci potrebbero dare una mano. Keita? E’ un giocatore che ha le qualità, ha un talento incredibile. Spetta a lui tirar fuori tutto quello che ha ogni giorno, per crescere e migliorare. Se fa questo può diventare un calciatore che può fare la differenza ogni minuto di gioco. Io spero per lui che possa essere quel calciatore che vuole essere e che può diventare». 

MURGIA – Dopo autografi e foto, Alessandro Murgia è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel: «Questi appuntamenti sono bellissimi, mi hanno fatto rivivere le esperienze scolastiche. Questi ragazzi hanno sempre il sorriso e quelli vissuti con loro sono momenti piacevoli che riempiono le nostre giornate di felicità. Al tempo di oggi è difficile far coincidere studio e sport, ma con la voglia si può fare tutto. Siamo contenti, stiamo andando bene e siamo un grande gruppo. Andiamo avanti partita dopo partita, siamo consapevoli dei nostri mezzi e daremo il massimo per continuare a far bene. Io penso ad allenarmi, le scelte spettano al mister. Sergej Milinkovic è fondamentale, ma noi daremo il massimo a Cagliari per sostituirlo nel migliore dei modi. Sono arrivato qui sapendo di affrontare un’esperienza molto importante, mi sono messo al lavoro e sto ottenendo dei risultati. Il mister mi ha schierato diverse volte in campo, deve aver visto qualcosa in me. Giocare a Torino e a Milano è stato molto bello, il San Siro e lo Juventus Stadium sono due stadi che hanno scritto la storia del calcio italiano: la gara disputata contro l’Inter ha rappresentato il mio esordio da titolare e, per questo, è stata un’emozione particolare. In ogni gara spero di scendere in campo per dare il mio contributo alla squadra, ogni partita mi emoziona». 

ALUNNI – Iniziano le domande a Murgia e Parolo, poi anche a Milinkovic.

Come sei migliorato così tanto dopo un anno nella Lazio? Milinkovic: «Perché gioco con Murgia (ride, ndr). Si lavora tanto in settimana, così migliora si anche in partita».

Cosa si prova a vestire la maglia della Lazio? Parolo: «E’ emozionante e bello, se uno conosce la storia della Lazio capisce di far parte di un club importante. Questa storia bisogna onorarla».

La vittoria a cui sei più legato? Manzini: «Quella di Napoli, durante gli spareggi. È un traguardo che può apparire minore, ma senza quella vittoria la Lazio sarebbe sparita. Grazie a quella vittoria poi abbiamo conquistato traguardi importanti e abbiamo continuato a onorare il calcio».

La Lazio come punto di partenza o di arrivo? Murgia: «Io ho solo 20 anni, quindi per me è un punto di partenza. È un cammino lungo il mio, sono appena all’inizio. Però spero che la Lazio sia anche un punto d’arrivo, voglio rimanere qui per tanti anni».

Che emozione vincere il tuo primo derby? Parolo: «Era ora. Un po’ mi rodeva non averne vinto ancora uno. Speriamo di fare bene nella seconda parte… Dopo la vittoria abbiamo fatto il giro di campo con i tifosi che ci abbracciavano. L’anno scorso abbiamo perso meritatamente i due derby, ma due anni fa meritavamo di vincere noi quello per il secondo posto. Quindi mi rodeva molto… all’andata stavolta però ci siamo tolti una bella soddisfazione».

Quando è arrivato Inzaghi vi aspettavate una stagione così? Parolo: «Ce lo auguravamo, a inizio stagione si pensa di fare il meglio. Io sono arrivato dopo in ritiro, ma ho trovato intensità e voglia di fare. Ho avuto belle sensazioni, ero ottimista, ma non pensavo che potessimo fare così bene. Speriamo di continuare così». Murgia: «Conosco il mister da 5 anni, dai tempi degli Allievi. Inzaghi è cresciuto e sta facendo crescere noi. È merito suo, dello staff e di tutta la squadra».

Razzismo? Milinkovic: «E’ uno dei più brutti fenomeni. Siamo tutti uguali».

Com’è giocare a calcio in Italia? Milinkovic: «Non è uguale, ci sono più pressioni in Italia. Qui è più bello, è più interessante il calcio. Nazionale? Ti viene la pelle d’oca bella a sentire l’inno del tuo Paese. Ti viene più voglia di giocare e vincere».

Il momento più bello nella carriera con la Lazio? Murgia: «L’esordio e il gol, ma l’emozione c’è sempre, anche stare con il gruppo».

Differenza tra Primavera e Serie A? Murgia: «C’è una differenza notevole di ritmi e fisicità. Si incontrano giocatori esperti. All’inizio è stato difficile, ma con il lavoro si cresce. La strada ancora è lunga, con compagni del genere diventa tutto più facile».

Cosa si prova a giocare nella Lazio? Murgia: «Sono romano, sono cresciuto con questi colori addosso. Ogni volta è un’emozione. Il gol a Torino non lo scorderò mai. Sono contento di aver raggiunto i miei obiettivi finora».

Come gestisci il pallone? Parolo: «Coi compagni, se uno gioca da solo poi gli avversari te lo portano via…».

Cosa si prova prima di scendere in campo? Parolo: «Prima della partita ci sono sensazioni belle, abbiamo voglia di giocare. Come prima dei compiti in classe, uno è un po’ teso, però se uno si prepara bene è sicuro di se stesso».

Cosa hai apprezzato appena arrivato? Parolo: «La città è bellissima, si può sempre scoprire qualcosa di nuovo. Alla Lazio il centro sportivo è grande e ha tanti spazi verdi, mi ha colpito, per un calciatore è importante perché ci passa la maggior parte del tempo».

Un consiglio da darci? Murgia: «Mettere passione e sacrificio in ogni cosa, senza dimenticare il divertimento».

I tuoi genitori erano d’accordo, ti hanno aiutato? Parolo: «Appoggiavano quello che facevo, mi divertivo e facevo tutto con passione. Mi sono sempre stati vicino, hanno fatto sacrifici. Non mi hanno mai esaltato o messo pressione, non mi hanno mai chiesto di diventare calciatore. Ma hanno supportato la mia passione».

L’avversario che più ti ha impressionato? Murgia: «Ce ne sono tanti, ma dico Dybala della Juve, che arriverà a livelli altissimi».

Differenza tra la Lazio e le tue ex squadre? Parolo: «A Roma c’è grande passione e voglia di calcio. Un tifo che riempie lo stadio. A Cesena e Parma c’è passione, ma sono città piccole. A Roma vedere 50-60 mila persone fa venire la pelle d’oca».

A chi vi siete ispirati? Parolo: «Io Gerrard, è sempre stato un esempio anche se non c’è molta differenza d’età tra me e lui…”. Murgia:Guardavo tutte le partite, mi piacevano tanto calciatori. non ho un vero e proprio modello».

La mattinata all’Istituto San Sisto Vecchio delle Suore Domenicane è iniziata intorno alle ore 10.15. Marco Parolo, Alessandro Murgia e Sergej Milinkovic-Savic, accompagnati dall’aquila Olympia, Juan Bernabé e dal team manager Maurizio Manzini, hanno raggiunto la scuola: si sottoporranno alle domande e alle curiosità dei piccoli studenti.

LAZIO A SCUOLA – La Lazio è una realtà sociale, lo dimostrano le varie iniziative organizzate dalla società che portano i calciatori a confrontarsi in prima persona con i tifosi. Oggi riprende il tour «Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport», per i biancocelesti si apriranno le porte dell’Istituto San Sisto Vecchio delle Suore Domenicane, Via Druso 2, in Roma. Sarà presente ovviamente anche l’aquila Olympia, simbolo della Lazio tanto amato anche dai più piccoli. Tale iniziativa è tesa alla promozione della formazione della cultura sportiva, i cui valori sono sanciti nella Carta Olimpica, diffondendo ed incrementando i principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani, a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.

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