Roma, lo sfogo di Mourinho: «Non sono uno st****o e rispetto i Friedkin»
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Roma, lo sfogo di Mourinho: «Non sono uno st****o e rispetto i Friedkin»

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Conferenza stampa Mourinho, le parole del portoghese – alla vigilia del match contro il Napoli – sull’ultima sconfitta contro il Bodo

Dopo la sconfitta pesante contro il Bodo/Glimt e le critiche ricevute, José Mourinho si è sfogato in conferenza stampa per presentare Roma-Napoli.

SFOGO – «Non rispondo in modo specifico, ma in modo globale. C’è tanta gente che ride di quello che ho fatto con la Roma. I Friedkin hanno ricevuto in mano tanti errori che altri hanno fatto. Tiago Pinto lo stesso. La proprietà ha speso tanti soldi per fare bene. Sono stati spesi soldi per pulire e cercare di creare condizioni per un progetto che ha bisogno di tempo. Quando qualcuno dice che Mourinho non è contento, dice una bugia e non poteva essere più grande. Mourinho vuole più calciatori? Sì, come tutti. Mourinho vuole giocatori dello stesso livello? Sì, ma Mourinho non è uno stronzo e ha rispetto per i Friedkin e per Tiago Pinto. Mourinho accetta la situazione e la capisce. Un risultato come quello di Bodo capita una volta nella vita, ma l’unico responsabile sono io. Né i calciatori, né i giocatori né Tiago Pinto. Ho deciso di far giocare una squadra che aveva un grande rischio di perdere la partita. Non pensavo un disastro così, ma la responsabilità resta la mia. L’ho fatto per paura degli infortuni, per il campo sintetico e perché non ho due giocatori per ogni posizione. Ho fatto male e la responsabilità è mia».

GESTIONE INFORTUNI – «Per me un 6-1 col Napoli non cancellerebbe nulla, non cancella i miei errori. La prossima volta col Bodø gioca la squadra di sempre, e se poi qualcuno s’infortunia è un peccato. Qui lavoriamo tanto, ma abbiamo ereditato una cicatrice emozionale di un record di infortuni che in vita mia non ho mai vista. Una delle grandi cose su cui dobbiamo migliorare è questa e lavoriamo tanto con molta preoccupazione. Il match di giovedì mi dava l’occasione di far riposare alcuni ragazzi e di far giocare alcuni bravi ragazzi, che si allenano tanto. In Ucraina ho fatto alcuni cambi, ma c’erano comunque Smalling, Ibanez, Pellegrini, eravamo bilanciati. Col Bodø ho pensato a far riposare più giocatori, ma ho sbagliato, mi dispiace».

ROSA – «Quando noi avevamo quattro vittorie in quattro gare di Serie A io ho fatto la battuta di San Pietro. Se Chiellini si infortuna gioca de Ligt. Se Alex Sandro è stanco gioca De Sciglio, faccio l’esempio con Max perché Allegri non si arrabbia con me. La nostra squadra in qualche ruolo ha soluzioni di livello. In altre no e non c’è da nasconderlo. Stiamo costruendo una squadra, ma abbiamo bisogno di costruire una rosa e serve più mercato, più soldi e i proprietari che stanno facendo uno sforzo incredibile per migliorare il club a tutti livelli devono essere rispettati. Quando mi dicono che viene scritto che ho problemi con i Friedkin, non è vero. Io rispetto i Friedkin e devono credere tutti, i romanisti anche, nel lavoro della proprietà e di Tiago. Quando uno diventa più vecchio ha meno filtri. Se poi la dirigenza pensa di potermi aiutare di più in estate, grazie. Nella nostra panchina di domani non ci sono giocatori ma ragazzi di 16-17 e 19 anni».

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