La crescita di De Vrij, adesso è lui il pilastro della difesa biancoceleste

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”, e questa Lazio ha davvero iniziato bene. Miglior attacco della serie A (20 reti in 10 giornate) e terzo posto in classifica a sole sei lunghezze dalla vetta. Alle basi di questa squadra c’è però Stefan De Vrij, il 22enne olandese, arrivato in estate dal Feyenoord, che è diventato il vero leader della retroguardia. Il reparto difensivo, tanto accerchiato dalle strategie del mercato estivo, è un punto di forza dell’undici biancoceleste, nonostante gli 11 gol subiti. Come scrive la Gazzetta dello Sport, la necessità di sostituire Biava e Dias, divenuta ad agosto apprensione, è stata risolta dalle note piacevoli di Santiago Gentiletti e del pilastro olandese appunto.

Esordio complicato – Alla prima in Italia non è andata bene per De Vrij, che si è trovato di fronte un El Shaarawy già in forma perfetta. Adesso dopo dieci giornate è diventato l’unica certezza di questa difesa, a causa anche dei tanti infortuni. Assente solo contro l’Udinese per l’espulsione rimediata a Genova, l’olandese (indicato per altro da una giuria di esperti Fifa come il miglior difensore del Mondiale in Brasile), ha preso per mano il reparto e non ha sbagliato più un colpo. Ha già la caparbietà e la sicurezza di un veterano, doti che fanno bene sperare i tifosi biancocelesti.

Il consiglio di Van Gaal – Ha scelto il campionato italiano su consiglio di Van Gaal. Sembrava che l’ex c.t. olandese lo volesse portare con sé al Manchester United, ma poi ha suggerito al giovane De Virj di venire in Italia, perché la seria A è uno stage adeguato per un difensore che vuol crescere. In due mesi, ha fatto progressi che solo chi ha talento puro può compiere così velocemente. De Vrij è la colonna di una difesa che anche domenica a Empoli dovrà cercare di ottenere un risultato positivo. Col suo passo elegante sta mostrando alla Lazio, gara dopo gara, il campione che potrà diventare.

Rocco Fabio Musolino