L'ANALISI DEL GIORNO DOPO - Le coppe salvano Pioli, ora c'è bisogno della svolta anche in campionato - Lazio News 24
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2015

L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Le coppe salvano Pioli, ora c’è bisogno della svolta anche in campionato

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Serviva una vittoria e vittoria fu. La Lazio supera l’Udinese e approda ai quarti di Coppa Italia dove ad aspettarla ci sarà la Juventus, squadra con cui i biancocelesti persero la finale lo scorso anno. Record negativo all’Olimpico: circa 1500 spettatori paganti, mai così male nell’era Lotito. Durante il match di ieri si è avuta l’ennesima dimostrazione di un gruppo ancora in mano all’allenatore. Quale migliore occasione di per dimostrare che il colpevole fosse Pioli? In caso di sconfitta il tecnico avrebbe salutato, ma i giocatori hanno dimostrato di credere ancora nella loro guida tecnica.
Partita interpretata con la giusta intensità e giusta cattiveria dalla squadra. I friulani non si rendono mai pericolosi dalle parti di Berisha se non nell’occasione dell’eurogol di Konè: ulteriore testimonianza che in questa stagione la Lazio e la fortuna non vanno proprio d’accordo. Nonostante questo duro colpo la reazione arriva subito e porta la firma di Alessandro Matri uno dei più in forma in questo momento. L’ex Milan mette a segno la sua sesta rete e diventa l’unico calciatore biancoceleste ad aver segnato in tutte le competizioni.
La ciliegina sulla torta ha un nome e cognome: Danilo Cataldi. Il talento cresciuto a Formello firma il suo primo gol con la Lazio dei grandi e indirizza definitivamente la partita. Nel complesso grande prova di tutti: il reparto arretrato a parte qualche incertezza di Mauricio non commette sbavature. Ottima risposta anche dalla linea mediana con Biglia che sale in cattedra nel secondo tempo spingendosi spesso e volentieri nell’area avversaria, mentre Milinkovic in fase di possesso si va a posizionare sempre alle spalle di Matri. In crescita anche Antonio Candreva, grande spina nel fianco delle difese avversarie. Non si può dire lo stesso di Felipe Anderson, sempre più vicino alle prestazione del primo anno piuttosto che al secondo. Il brasiliano appare oltre che svogliato, fuori forma e poco partecipe alla manovra. Sul finire del primo tempo dopo aver tirato indietro la gamba in un contrasto, si prende una rabbiosa ramanzina da Biglia. Al triplice fischio di Damato la squadra si raduna tutta in un abbraccio che sa di liberazione. La crisi non è passata con questo successo, ma nel calcio si sa, nessuna medicina è meglio di una vittoria. Eloquente il gesto di tutti i giocatori scesi in campo, tanto da far pensare che i tanto chiacchierati “problemi di spogliatoio” siano solo una leggenda metropolitana tirata fuori ogni qualvolta non arrivino i risultati. Ieri sera dopo la partita la squadra si è ritrovata tutta insieme per la tradizionale cena natalizia. Tanti selfie e tanti sorrisi a testimoniare che c’è voglia di uscirne e di mettersi alle spalle questo momento. La panchina di Pioli è stata momentaneamente messa in salvo ma una sconfitta brutta a Milano si potrebbero aprire nuovi scenari. I calciatori oggi hanno salvato faccia e tecnico, ma in futuro dovranno salvare anche l’onore e l’orgoglio di un popolo che in fondo gli vuole ancora bene.

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