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Canovi sul caso Keita: «Ecco di chi è la colpa…»

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Torna sul caso Keita, l’egente Fifa Dario Canovi, che in mattinata ha dato la sua versione ai microfoni di Radio incontro Olympia

Canovi inizia il suo intervento mettendo a confronto la Lazio di Lotito e quella di Cragnotti: «La gestione Cragnotti ha fatto sognare i tifosi della Lazio e ha fatto vincere tanto prendendo grandissimi giocatori. Ha però condotto la società sull’orlo del fallimento e chi l’ha salvata è stato Lotito. Su quella di Lotito possiamo dire altre cose. Dal punto di vista economico è oculata e intelligente. Ha comunque vinto in maniera sufficiente, più della Roma. Mercato? Le entrate saranno conseguenza diretta delle uscite. La situazione Keita complica un po’ tutto. Era prevista un’entrata importante dal Milan e il suo rifiuto ai rossoneri ha messo in difficoltà i dirigenti. Credo che fino a quando non si risolverà questo problema la Lazio sarà una situazione di stallo. Su Biglia non ho informazioni di prima mano, resto a quanto leggo sui giornali. Sulla situazione Keita c‘è un concorso di colpe. Il comportamento dell’agente nella passata stagione non è stato trasparente, però la Lazio poi non ha fatto nulla per riavvicinarsi, anzi ha fatto di tutto per convincere il calciatore a cambiare procuratore. A Calenda questo non ha fatto piacere».

NESTA – Canovi continua: «Io sono stato il procuratore di Nesta fino a poco prima del trasferimento. Uno dei motivi per il quale il nostro rapporto finì in favore della GEA, legata a Cragnotti da Geronzi, fu proprio questa operazione. Nesta andò via ad agosto ma l’aveva deciso mesi prima Cragnotti. Da quello che mi risulta, Nesta non voleva andare via dalla Lazio. Pochi mesi fa il gruppo di Cragnotti andò in default. Era chiaro che forse Cragnotti aveva timore di non riuscire a cederlo e di non avere l’aiuto della famiglia Geronzi. Io ho sempre avuti buoni rapporti con Cragnotti anche se in quella vicenda non si comporto nella maniera giusta. E neanche prima. Quando Nesta firmò per la Van Doorn era perché Cragnotti non mantenne certe promesse. Nesta era arrabbiato, partì per i Mondiali di Francia ’98 ed ebbe l’incidente. Noi aspettavamo da un mese un nuovo contratto che non arrivò. L’aggettivo giusto penso sia sfuggente. Quello che fece imbufalire Sandro era Cragnotti che telefonava a Di Livio durante la rassegna intercontinentale e non telefonava a lui»

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