Tare: «Lotito un presidente pazzo! Mi hanno cercato le big del calcio mondiale. Mercato di gennaio? Vi svelo che...»
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Tare: «Lotito un presidente pazzo! Mi hanno cercato le big del calcio mondiale. Mercato di gennaio? Vi svelo che…»

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Il direttore sportivo Tare ha ripercorso la sua carriera, sin dagli inizi, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Sky Sport

Nell’ultimo giorno del 2018, direttore sportivo della Lazio Igli Tare ha concesso una lunga intervista al noto giornalista Gianluca Di Marzio. L’intervento andrà in onda su Sky Sport alle 13.45. Intanto, vi proponiamo un frammento del discorso dell’ex attaccante, in particolar modo quello riguardante il passaggio di Milinkovic alla Lazio: «In quei minuti ero sicuro che Milinkovic non sarebbe andato alla Fiorentina, ma sarebbe venuto alla Lazio. La sera prima mi aveva chiamato e mi aveva detto che avrebbe scelto noi, dovevo stare tranquillo. Aggiunse che doveva andare lì per rispetto a suo padre, ma che avrebbe comunque accettato la Lazio. Gli sarò sempre grato, è stato di parola. Ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere».

INTERVISTA COMPLETAFai tutto da solo? Mando in giro qualche mio ex collega, mi fido di loro come loro sanno bene cosa è importante per me in un giocatore. Voglio trovare giocatori con fisicità, tecnica e soprattutto con un forte linguaggio del corpo, che fa capire anche il carattere di un calciatore. Sono piccole cose, che poi fanno la differenza.

Vero che quando lasciasti l’Albania, andasti a piedi?

E’ vero, non me ne vergogno. Dietro tutto questo c’era un sogno da coronare, sono molto fiero della strada che ho fatto, penso di essere un esempio per tanti giovani che vogliono fare la stessa cosa. Viaggio? C’era mille difficoltà, paure, punti di domanda. Ero da solo, avevo solo un punto di riferimento, che mi doveva aiutare solamente una volta entrato in Germania. Era pericoloso, ti dovevi fidare di trafficanti, che dovevano rendere possibile il passaggio. Ho deciso di farlo, non mi spaventava nulla.

Arrivo in Germania?

Ho cercato di trovare delle squadre per fare un provino. Un club tedesco mi ha dato la possibilità di allenarmi con loro e, non essendo una squadra con molta disponibilità a livello finanziario, mi hanno proposto il lavoro di giardiniere. Un mio collega con una motosega non è stato attento e stava per tagliarmi una gamba. Mi aveva tolto quasi 3mm di osso, è stato un momento molto difficile.

Lotito?

Solo un presidente pazzo poteva farmi diventare ds. Ha visto cose che io stesso non avevo visto. Quando sono andato a firmare il contratto da giocatore, lui mi ha detto di accettare quest’altra avventura. Pensavo fosse un pazzo, io volevo continuare a giocare, avevamo un accordo di prolungare il contratto per altri due anni. Conosce i giocatori? All’inizio del mio percorso eravamo insieme, poi anno dopo anno ha capito le mie qualità e si è messo da parte, sia sulla scelta del giocatore che nel discorso delle trattative. Quando ci sono difficoltà a livello economico, è fondamentale il suo intervento.

Hai mai pensato di andare via?

Onestamente sì! Ho pensato alla mia famiglia, abbiamo subito minacce di morte. Cose che non si possono raccontare, quelli sono stati momenti in cui ho pensato se davvero ne valeva la pena. Non volerlo darla vinta a nessuno, ero convinto che alla lunga sarebbe uscito il valore vero di questo lavoro. Gli anni passato, i figli crescono. Ci sono stati momenti difficili, specialmente nel periodo della cessione di Hernanes, è stata un’esperienza molto negativa. Una parte di me, dopo quel periodo è morta. Lì tocchi la parte brutta del calcio.

Mercato di gennaio?

Forse sarà fatto qualcosa in uscita, giocatori che non trovano spazi giusti e che hanno voglia di farsi vedere. Siamo in tanti. Solo nel caso di qualche cessione non voluta, potremo intervenire anche in entrata.

Cosa non hanno capito i tifosi della Lazio di Igli?

Non so. Negli ultimi anni, ovunque vado mi riconoscono tante cose, però il calcio è un lavoro dove conta molto il presente. Cerco di viverla in questo modo. Ho scelto di prolungare per quattro anni il mio contratto, nonostante abbia avuto tante richieste da squadre importanti anche a livello mondiale. Questa società per me è molto importante.

Richieste importanti?

Solo all’estero o anche in Italia? Anche in Italia! Quando arrivano questi momenti capisci davvero l’importanza di dove stai. Il mio cuore mi ha detto sempre di rimanere qui. Sono fiero di aver preso questa decisione.

 

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