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Matuzalem: «La Lazio di Delio Rossi era fortissima. Con Brocchi nessun problema»

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Rimasto svincolato dopo il termine dell’esperienza in NASL con la maglia del Miami, Francelino Matuzalem riparte dalla Serie D italiana. Il brasiliano ha firmato con il Monterosi, squadra della provincia di Viterbo. Al suo ritorno nel Belpaese il centrocampista brasiliano è stato intervistato dai colleghi di Gianlucadimarzio.com. “Il calcio mi ha salvato, se non fossi diventato un calciatore oggi sarei in carcere, lo dico e lo ripeto. È così” esordisce il mediano nativo di Natal, nello stato del Rio Grande do Norte in Brasile.

Ai tifosi laziali il nome di Matuzalem rievoca subito il passaggio decisivo a Klose nel derby e a confermarlo è lui stesso: “Quando i tifosi mi incontrano mi ricordano due cose: la prima è l’assist a Klose nel derby contro la Roma, al 93esimo! Fu bellissimo, incredibile. L’altra il gol di faccia in finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter. Mi spaccai il labbro, un dolore assurdo. È stato uno dei gol più importanti che ho fatto, ma al tempo stesso il più brutto. Mi rimbalzò il pallone sul volto e segnai, non ci credevo. Pensavo solo al dolore”.

Con la maglia biancoceleste Matu ha vinto anche la Coppa Italia del 2009: “Fu una grande soddisfazione, davvero. Poi eravamo uno squadrone! Pandev, Rocchi, Lichtsteiner, un Zarate in formissima che appena toccava palla faceva gol. Anche Ledesma. Dualismo? Mai stato, tutto è possibile. Con Delio Rossi giocavamo insieme, mentre Ballardini mi schierava mezzapunta. Non è il mio ruolo, infatti quando l’ho ritrovato a Genoa gli ho detto di mettermi davanti la difesa”.

L’esperienza capitolina non si chiuse nel migliore dei modi, col brasiliano che finì ai margini per essere rientrato tardi dal suo paese: “Petkovic mi stimava, ma fu colpa mia. Andai in Brasile, impiegai una settimana in più per tornare. Poi c’erano altri altri giocatori fuori rosa come Zarate e Diakitè. Ci ho messo del mio, sicuramente.”

Infine una chiosa sul fallo che costò all’ex compagno Brocchi la chiusura anticipata della carriera: “Il problema in quell’occasione fu Baronio. Scrisse cose assurde su Twitter, non ebbe neanche il coraggio di dirmele in faccia, usò il computer. Creò lui quella situazione. Con Cristian non c’è mai stato nulla, dopo quel fallo lo chiamai per scusarmi e finì lì. Era un fallo di gioco, durante un’azione di contropiede. Non dovevamo prendere gol. Ci tengo a ribadire che non ho mai avuto problemi coi compagni nello spogliatoio”.

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