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Manfredini su Lotito: «Con la Lazio sono cresciuto. Claudio presidente sorprendente su quell’aspetto»
Manfredini racconta la Lazio e gli anni con Lotito: «Un mondo tutto particolare». La situazione attuale
Christian Manfredini, ex calciatore della Lazio, ha ripercorso alcuni momenti della sua carriera in una lunga intervista rilasciata a Doppio Passo Podcast. Tra aneddoti curiosi e riflessioni personali, ha parlato anche dell’ambiente biancoceleste sotto la gestione Lotito, tracciando un quadro vivido della sua esperienza nella Capitale.
Manfredini e l’aneddoto del taxi
«Ero già un calciatore affermato e cercavo un taxi. Arriva un tassista con una cliente, mi avvicino e gli dico: “Quando scende la signora, posso salire io?”. Lui mi guarda e risponde: “Eh, tu stare calmo, tu aspettare”. Mi viene da ridere ancora oggi. Il calcio mi ha dato sicurezza, non per i soldi, ma perché sapevo chi ero. Alla fine ho detto: “Se non vuoi darmi il taxi, ti compro direttamente te e il taxi”», ha raccontato ironicamente l’ex esterno, facendo intendere quanto a volte la fama possa creare situazioni surreali.
L’ambiente Lazio e i grandi nomi
Manfredini ha poi ricordato alcune delle sue figure di riferimento: «Paolo Di Canio era il nostro mito. Ci ha invitato più volte a casa sua. Poi ho avuto l’onore di giocarci insieme alla Lazio. Lo stesso vale per Ravanelli, Corini e Peruzzi. Erano inarrivabili e poi ti ritrovi a dividere lo spogliatoio con loro. Paolo era un professionista esemplare, un vero animale da allenamento».
Allenatori e visione tattica
Parlando degli allenatori incontrati nel suo percorso, ha elogiato Delio Rossi: «Mi ha insegnato tantissimo a livello tattico. Era diverso, veniva dalla scuola Zeman ma si è evoluto. Un uomo riservato, spesso non salutava nemmeno al mattino, ma di grande competenza».
Poi ha aggiunto: «Scaloni, Inzaghi e Ledesma avevano la testa da allenatori già da calciatori. Simone leggeva giornali e formazioni, era curioso e preparato. Scaloni, invece, sempre riflessivo ed educato».
Lotito e l’ambiente Lazio
Sebbene Manfredini non citi direttamente Lotito, le sue parole raccontano indirettamente di un’epoca precisa della Lazio, fatta di personalità forti e scelte particolari. Un mondo complesso, con tante sfumature, in cui anche la leadership del presidente ha lasciato il segno.