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ESCLUSIVA – Giustiniani (Fox Sports): «Lazio capolavoro di Inzaghi. La Champions non è un miraggio…»

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ESCLUSIVA LN24 – Per parlare del momento d’oro della Lazio è intervenuto ai nostri microfoni il noto giornalista Gabriele Giustiniani

Lazio-Cagliari 3-0 e si vola a 22 punti, a pari merito con la Juventus, solamente due lunghezze dividono i biancocelesti dal Napoli capolista. Questa Lazio sta attraversando un momento magico, in merito a queste prestazioni eccellenti si è espresso in esclusiva Gabriele Giustiniani di Fox Sports. Ecco le sue parole.

La squadra di mister Inzaghi sta vivendo un periodo d’oro, fin ora ha guadagnato la bellezza di 22 punti, trovandosi in vetta con le altre big del nostro campionato; tutto questo è merito del tecnico piacentino ?

«Si, il merito va ad Inzaghi, al suo staff e al tipo di preparazione effettuata. Io credo che ci sia molto di Simone in questo progetto,  perchè lui sta finalmente riuscendo dove gli altri allenatori alla seconda stagione avevano fallito e soprattutto sta stupendo con dei giocatori che sono veramente in forma; quello che traspare è che questa squadra sia unita, compatta, capace di soffrire, lo dimostra la doppia vittoria contro la Juventus (Supercoppa e campionato), una cosa non da tutti».

Uno degli uomini simbolo di questa Lazio è sicuramente Immobile, lei che è un esperto della Liga, pensa che quando il ragazzo campano arrivò al Siviglia ebbe problemi di adattamento, legati alla lingua magari ?

«La lingua probabilmente causò maggiori problemi quando giocava a Dortmund, il tedesco non gli andava molto giù (ride, ndr). Per quanto riguarda l’esperienza in Spagna, Immobile non ha avuto la possibilità di esprimersi con una certa continuità e credo che per un giocatore come lui trovare la giusta continuità sia appunto assolutamente fondamentale, non è un caso che stia segnando così tanto. A Siviglia si era creata una situazione un pò particolare, il gioco di Emery prevedeva un attaccante che potesse dare una mano alla manovra, non che Immobile non lo faccia, ma lì davanti c’erano altre candidature che il tecnico spagnolo considerava di più. Nel modulo di Inzaghi il bomber campano è devastante ed è perfetto, ma soprattutto la chiave è la costanza di rendimento che finalmente Ciro ha trovato».

L’acquisto di Marusic dall’Ostenda non ha di certo entusiasmato il popolo laziale quest’estate, ma le prestazioni del montenegrino danno nuovamente ragione al ds Tare…

«Assolutamente si. Il lavoro di Tare viene spesso sottovalutato, è un grande conoscitore di calcio; Felipe Anderson, de Vrij, Immobile, senza considerare Milinkovic-Savic. Per il serbo se dovessimo fare una quotazione di mercato a 70 milioni ci arriveremmo senza ombra di dubbio. Marusic è un giocatore chiaramente diverso, però si avvia verso quella scia lì. Bastos è un altro che mi ha colpito molto, è un giocatore di prestanza fisica su cui Inzaghi ha lavorato molto, ed ora i risultati si vedono eccome. Non dimentichiamoci di Lukaku, il belga ha una lucidità nell’ultima giocata non indifferente, ed è una cosa che hanno in pochi in Europa, sul momento mi verrebbe di fare un paragone illustre per questa capacità: Jordan somiglia a Marcelo, magari il brasiliano ha più piede ma tra loro in questo senso hanno questa cosa in comune».

Le capacità tecniche di Luis Alberto non sono mai state messe in discussione, ricordiamo la coppia Luis Alberto-Lucas Pérez del Deportivo che tanto bene ha fatto in Galizia, ma il definitivo exploit dello spagnolo è avvenuto sempre con un certo Simone Inzaghi…

«Io commentavo le sue partite quando giocava con l’ex Arsenal Lucas Pérez nel Deportivo, ma Luis Alberto è passato anche per il Liverpool senza brillare. Il problema dello spagnolo era la continuità e soprattutto l’indecisione dei suoi allenatori sul ruolo in cui farlo giocare. Luis Alberto è molto tecnico ma obiettivamente è lento, però sembra che abbia una velocità di pensiero ed una sapienza tattica che gli permettono di compensare quella lentezza. Nelle partite con la maglia del Deportivo e del Malaga qualche colpo aveva già dimostrato di averlo, ma spesso veniva schierato da mezzala, non proprio il suo ruolo. Inzaghi quest’estate nel ritiro lo provò anche come regista basso, ruolo in cui lo spagnolo dimostrò di avere un’ottima visione di gioco, ma penso che come trequartista o seconda punta sia pressochè perfetto».

Secondo lei questa Lazio ha i requisiti per potersi piazzare tra le prime quattro del nostro campionato ?

«Secondo me può lottare sicuramente per un discorso di Europa League, ma bisogna capire se la rosa sia tale, dati i numerosi impegni, da poter competere sul doppio fronte fino alla fine. Per me può giocarsela tranquillamente per il quarto posto. Per il momento vedo ancora favorite il Napoli e la Juventus, la Roma è ancora un’incognita, e soprattutto l’Inter che ha un grande allenatore e data l’assenza di impegni europei può preparare al meglio le partite. Comunque i biancocelesti, lo ripeto, hanno le carte in regola per poter lottare per la Champions League», conclude Giustiniani.

 

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