Editoriale

Lazio, vittoria nel segno del ‘tre’. Alla faccia degli ‘Immobile-dipendenti’…

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L’analisi di Lazio-Udinese, partita vinta dai ragazzi di Simone Inzaghi per 3-0 grazie all’autorete di Samir, e ai gol di Nani e Felipe Anderson

Tre numero perfetto. Tre come i gol. Tre come la posizione in classifica. Tre come le vittorie consecutive. Finalmente soli, alle spalle di Napoli e Juventus come è giusto che sia. Cambiano gli uomini, non il risultato. Senza Luis Alberto e Immobile la Lazio vince e convince lo stesso. Sale in cattedra la strana coppia: Felipe Anderson e Nani. Ritrova serenità la difesa, complice anche un Lucas Leiva sempre sopra le righe. Tolto l’asterisco, aggiunta una vittoria; la terza consecutiva prima del doppio confronto con il Milan.Staccate finalmente l’Inter e la Roma, anche se la strada è ancora lunga. Il calendario è fitto d’ora in avanti, ma la Lazio ha dimostrato di saper sopperire ai tanti impegni ricorrendo a tutti gli elementi della rosa. Quella rosa molto lunga, come dimostrano i tanti cambi di formazione tra una partita e l’altra. Non si lascia niente: campionato, Europa League e Coppa Italia. Si lotta su tre fronti. ‘Tre’ come il numero del momento. ‘Tre’ il numero perfetto.

SEMPLICITÀ – Tutto facile, anche quando a mancare sono le due migliori espressioni di questa Lazio. Nessuna fatica, pur dovendo rinunciare a Immobile per infortunio e a Luis Alberto per scelta tecnica. Niente paura dentro l’attacco inedito Nani e Felipe. Guai a chiamarla ‘strana coppia’. Dopo i primi minuti di ambientamento tattico è tutto più facile. I due si cercano e si trovano come se giocassero insieme da molti anni. I biancocelesti hanno avuto il merito di aver sbloccato la gara prima della mezzora e come spesso accade, gli altri gol arrivano a catena. L’attacco era leggero e qualora la partita fosse rimasta bloccata sullo 0-0 per più tempo, la Lazio avrebbe faticato molto a trovare il pertugio giusto non disponendo di una prima punta fisica. Quindi per l’andamento della partita Nani e Felipe si sono dimostrati devastanti nelle praterie concesse dall’Udinese. Una volta trovato il raddoppio i biancocelesti hanno abbassato consapevolmente il proprio raggio d’azione, limitandosi a gestire il gioco e il cronometro.  Tenere alta la squadra senza un centravanti vero e proprio era difficile, quindi spesso si era costretti a subire l’iniziativa dei friulani, ma tuttavia dalle parti di Strakosha non sono arrivati grossi pericoli. L’unico se lo era creato da se, riuscendo poi a rimediare alla grande. Altra grande partita, approcciata benissimo e gestita ancora meglio. Tutti adesso si sono accorti della Lazio. Anche lassù dove l’aquila vola spedita verso la Champions.

ROSA AMPIA – Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Semplice quando ti chiami Lazio e hai ampia scelta di calciatori. Ad inizio anno la rosa biancoceleste non veniva annoverata tra le migliori anzi, si parlava a mala pena di zona Europa League. La scarsa considerazione più che dei titolari era delle riserve, ritenute dai più, di basso profilo e non adatte per grandi obiettivi. Supposizione puntualmente smentita a suon di risultati questa, grazie soprattutto al lavoro di Simone Inzaghi. Dal suo avvento anche i calciatori meno utilizzati hanno trovato spazio, sempre per loro merito. Due esempi su tutti sono Patric e Luiz Felipe, puntualmente tra i migliori ogni qualvolta sono stati chiamati in causa. Hanno saputo aspettare il loro turno in silenzio Nani e Felipe, oggi due titolari aggiunti così come Basta, Lukaku, Bastos, Caceres, Murgia e Caicedo. Questa rosa non è di qualità? Chi pensava questo oggi è costretto a fare i conti con la realtà che vede la Lazio essere tra le realtà migliori in Italia. I ragazzi sono l’emblema del bel calcio e del divertimento abbinato al risultato. Piovono complimenti ed elogi per una creatura che fa stropicciare gli occhi anche a tifosi di altre squadre. La squadra ha una propria identità e non prescinde dai calciatori migliori. L’umiltà e il lavoro hanno premiato lo staff tecnico e la società. A fine stagione bisognerà raccogliere i frutti e partire da quanto di buono è stato fatto. La Lazio è forte. La Lazio fa paura. La Lazio ha tanti calciatori. La Lazio ha la rosa lunga. Anche chi si ostinava a negare l’evidenza adesso dovrà fare i conti con la realtà e con… la Lazio. Sempre lei che di perdere non vuole saperne e vuole continuare a smentire tutti. Sorpresa? Non più, ora parliamo di certezza.

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