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Zauri: «Restare al Pescara sarebbe stato da infami. Alla Lazio consiglio…»

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Torna a parlare Luciano Zauri, esonerato insieme al suo amico Massimo Oddo, dal Pescara, affidato adesso ad un’altro ex laziale, Zdenek Zeman

L’avventura di Oddo e Zauri sulla panchina del Pescara si è conclusa. Dopo l’esonero di Oddo, la panchina era stata momentaneamente affidata proprio a Zauri, sostituito poi definitivamente da Zeman. L’ex terzino e capitano biancoceleste, racconta la sua avventura in Abbruzzo ai microfoni di Radio Incontro Olympia: «Così come eravamo felici e carichi per la promozione l’anno scorso adesso, adesso stiamo così… l’abbiamo comunque presa bene. Ce l’aspettavamo un po’ perché non si poteva certo cambiare metà dei calciatori, più facile far saltare l’allenatore. Ce ne andiamo con qualche dolore ma restano più ricordi belli. Mi preme dire con la massima onestà che le responsabilità maggiori sono le nostre. Col senno di poi si poteva fare qualcosa di diverso sul mercato ma non siamo riusciti a centrare l’attaccante che volevamo. Abbiamo preso Bahebeck, calciatore dal curriculum chiaro. Bravo ma fragile. È andata male, peccato. Quando poi in campo si sono viste grandi prestazioni non sono mai arrivati i tre punti e questo ha complicato il cammino».

ADDIO E SGUARDO AL FUTURO –  «La stima della società era enorme e rimane tale, nei miei confronti. Ho detto ‘no’ prima che succedesse perché non avrei mai potuto fare questo a Massimo. Sarei stato un infame. Il nostro percorso proseguirà, spero già da Luglio, assieme. Ora lui si sta dedicando ai figli. Non è semplice nell’immediato ripartire perché ti fai mille domande. Si sta dando magari anche più colpe di quelle che ha. Sfrutterà questo periodo per studiare qualche squadra, anche all’estero». Infine qualche consiglio di mercato per la Lazio: «Benali è un grande uomo e un grande giocatore. È una nostra creatura. Dà l’anima in campo. Aggiungerei anche Brugman. Come vice Biglia sarebbe perfetto. Ha grande qualità. Benali potrebbe ritagliarsi invece un ruolo particolare, quello di un Gonzalez con maggiore qualità. Un identikit che manca».

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