Editoriale

Lazio, sciolte le ‘riserve’: l’Europa ha allungato la rosa, ma in porta…

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L’analisi di Zulte Waregem-Lazio, ultima partita del girone K di Europa League, terminata 3-2 per i padroni di casa

Partita inutile? Assolutamente no. Zulte-Lazio ha dato risposta a molte domande. Punti interrogativi che si trasformano in esclamativi per Inzaghi, capace nelle sei partite di girone di dare spazio a tutti i calciatori della rosa (solo Guerrieri non ha giocato).  Le notizie più belle sono i ritorni di Wallace e Felipe Anderson a cui si affianca il giovane Miceli, sceso in campo con la calma di un veterano. Rispondono presente anche i giovani meno utilizzati come Crecco e Palombi, a cui manca ancora qualcosa per essere al livello degli altri. Nonostante ciò, la loro prestazione può ritenersi sufficiente: tanto impegno e occasioni da gol fallite da entrambi. Non è più una sorpresa, ma una realtà Luiz Felipe, così come Patric, tanto duttile quanto preciso. Lo spagnolo ha saputo ritagliarsi il proprio spazio in questa Lazio e l’impressione è che Inzaghi, stia lavorando sempre più per inserirlo nel blocco dei titolari. Sa giocare indifferentemente sulle due fasce di centrocampo e nei due marcatori di difesa senza che il suo rendimento si abbassi. Nel finale serviva più spinta sulla destra e Inzaghi lo alza sulla linea di centrocampo dove riesce a mettere in difficoltà il diretto avversario. Bene Murgia, così come Bastos, in cerca di riscatto dopo le ultime uscite non certo esaltanti. Timbra ancora il cartellino Caicedo, bomber di coppa e non solo. Scivola così via la prima fase di Europa League. Primo posto e la consapevolezza di avere una rosa di valore. Inzaghi e i suoi ragazzi non vogliono fermarsi.

ROSA LUNGA – La poca considerazione riposta nella Lazio, ultima tra le prime cinque della Serie A, è dovuta in grande parte alla mancanza di alternative di rilievo in panchina. Facendo un discorso molto limitativo, si parla spesso in maniera errata, di una squadra competitiva nell’undici base, ma non nell’intera rosa. Analisi questa non proprio corretta, basti pensare alla lunga assenza di due titolarissimi come Felipe Anderson e Wallace, quasi non accusata dal gruppo. Così come i continui infortuni di Nani, che non gli hanno praticamente mai permesso di esprimersi al meglio. A questi calciatori dal valore assoluto, ne vanno aggiunti altri. Quelle scommesse fatte e vinte da Inzaghi. Nessuno ad inizio stagione credeva che Luiz Felipe potesse guidare la difesa della Lazio in Europa League. Per non parlare di Patric, riscoperto dal tecnico come marcatore e regista difensivo. Discorso simile per Murgia e Caicedo, due che godono di maggiore considerazione grazie alle performance europee.  Il loro graduale inserimento ha permesso al tecnico di allungare la rosa, migliorata rispetto a settembre. Il mercato ad esempio, aveva restituito ad Inzaghi un gruppo primo di un centrale difensivo, ma il tecnico con le risorse a disposizione, ha saputo sopperire benissimo a questa mancanza. Il lavoro fatto sulle cosiddette seconde linee è stato ottimo. Oggi molti di loro mettono in difficoltà i titolari, cosa che non accadeva fino a due mesi fa. La fase iniziale dell’Europa League è servita eccome alla Lazio. A volte per migliorare la rosa non servono investimenti sul mercato, ma basta il lavoro quotidiano di un grande allenatore.

SECONDO PORTIERE CERCASI – Un problema emerso in passato e mai risolto. Dal momento in cui Strakosha è diventato titolare la Lazio non ha mai avuto un secondo all’altezza alle sue spalle. Marchetti è finito fuori rosa con la conseguente promozione di Vargic e il ritorno di Guerrieri. Il croato ieri ha disputato la seconda partita stagionale, palesando molte incertezze e lasciando più di qualche perplessità. Il rinnovo di Guerrieri in tal senso, lascia presagire ad una promozione in un futuro non ancora ben definito. Probabilmente sarebbe dovuto accadere la prossima stagione, dopo qualche apparizione in questa, ma ora c’è l’impressione che l’ora di Guido potrebbe essere scoccata. La società punta molto su di lui e l’idea è quella di costruire una coppia di portieri giovani e soprattutto provenienti dal proprio settore giovanile. Contro il Cittadella in Coppa Italia dovrebbe toccare a lui difendere i pali della Lazio. Vargic non da garanzie e allora la via più logica e semplice potrebbe esser quella di lanciare un altro prodotto del vivaio, su cui tutti erano pronti a scommettere fino a qualche anno fa. Dal mercato difficilmente arriverà qualcosa a gennaio, quindi Inzaghi sarà chiamato di nuovo ad ampliare la rosa con le sue intuizioni. Dopo Strakosha, anche Guerrieri medita la scalata.

CI SEI MANCATO FELIPE – Tocco di palla elegante e sprint a superare il difensore. Ce la ricordavamo talmente bene questa giocata che l’abbiamo attesa per mesi. Mesi che sembravano anni, eppure son terminati. Nel modo migliore con due gol propiziati e una prestazione più che positiva. Serviva mettere minuti nelle gambe per migliorare una condizione ancora precaria, anche se è parso più pimpante di quanto ci si potesse immaginare. Come da lui stesso ammesso, questo lungo calvario lo ha cambiato e migliorato. Ora è più forte oltre che nelle gambe, anche nella testa. E’ tornato Felipe e l’ha voluto fare a modo suo. Insieme a lui si rivede anche l’amico Wallace, fermato da un problema fastidioso al polpaccio. Ora Inzaghi avrà a disposizione due pezzi da 90 in più che sicuramente avranno una chance dall’inizio giovedì contro il Cittadella. Il loro inserimento sarà graduale e prevedrà la minima percentuale di rischio. Fino alla prossima sosta del 6 gennaio il calendario sarà ricco di impegni e inevitabilmente ci sarà bisogno di loro. Una partita per far tornare il sorriso a due persone che forse quel sorriso, non lo hanno perso mai. Nemmeno nei giorni tristi, nemmeno quando demoralizzarsi sarebbe stato comprensibile. Ora in fondo al tunnel c’è la luce. Una luce a chiare tinte bianco e celesti.

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