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Un tabù da sfatare e un nuovo record da inseguire. La Lazio a Milano per un risultato storico…

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Simone Inzaghi per la sfida di sabato sera contro il Milan, sembra orientato a schierare lo stesso 11 che ha battuto il 31 marzo l’Inter

Fino ad’ora San Siro ha regalato solo gioie alla Lazio in questa stagione. Il passaggio del turno ai rigori in Coppa Italia e la vittoria per 0-1 con rete di Milinkovic. Entrambi i successi sono avvenuti contro l’Inter, ma adesso in undici giorni, i biancocelesti giocheranno due partite fondamentali in quello stadio, questa volta contro il Milan.

CONFERME – C’è chi lo chiama tabù, chi maledizione, fatto sta che la Lazio non vince a Milano in campionato contro i rossoneri dal lontano 3 settembre 1989, grazie ad un autogol di Paolo Maldini. Incredibile ma vero, quasi trent’anni senza gioie, nonostante i biancocelesti in questo lasso di tempo siano stati anche al livello del Milan, se non superiori per qualche anno. Sabato sera a infrangere questo record poco invidiabile ci proverà Inzaghi insieme ai suoi ragazzi. Colui che nell’anno dello scudetto segnò proprio in questa sfida, accorciando le distanze nel finale, ma poi la partita si concluse con un 2-1 in favore dei padroni di casa. Per catturare quella Champions League che sfugge da oramai undici anni, Simone punterà sugli stessi uomini che hanno sconfitto l’Inter nemmeno due settimane fa. Bastos prenderà il posto di Radu e Luiz Felipe quello di Patric. Romulo sostituirà Marusic e per il resto sarà confermata in blocco la migliore formazione. Abbattere un record negativo per costruirne uno positivo? È possibile. Conquistare la vittoria dopo 30 anni con il Milan, per inseguire un altro primato che in pochi possono vantare: 4 vittorie in un anno a San Siro. Vincendo sabato e superando i rossoneri nel ritorno di Coppa Italia, la squadra di Inzaghi potrebbe uscire trionfatrice dal Meazza per ben 4 volte in una stagione. Un unicum nella storia biancoceleste, che pochi altri club al mondo potrebbero vantare. La Lazio ci crede. La Lazio può. Dopo 30 anni, sognare in grande è più che lecito.

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