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Fiori gettati, Comunicata Ebraica: «Ecco il perché del nostro gesto»

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Esce allo scoperto il ragazzo appartenente alla comunità ebraica che ha buttato nel Tevere i fiori portati dalla Lazio in Sinagoga

Tanto ha fatto discutere il lancio nelle acque del Tevere del mazzo di fiori consegnato dalla Lazio alla Sinagoga. Ai microfoni di Repubblica l’autore del gesto ne ha spiegato le motivazioni: «Quel muro è sacro e non può essere vilipeso. Dopo aver sentito l’audio in cui lo stesso Lotito aveva definito il suo gesto una sceneggiata, abbiamo deciso di agire – ha spiegato il 30enne appartenente alla comunità ebraica, che ha compiuto l’azione insieme ad altri amici». Poi continua discolpando la tifoseria laziale: «Non si è trattato di un gesto contro la Lazio, ma contro il suo presidente Claudio Lotito. Nella tifoseria laziale esiste anche una parte sana, abbiamo apprezzato il sostegno che ci è arrivato da loro, ma dopo aver sentito Lotito definire una sceneggiata la visita in Sinagoga, quel muro andava ripulito perché è sacro, non può essere vilipeso. Il Tevere era la soluzione più semplice, qualcuno doveva provvedere».

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