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Ricciardi: «Ciro è felice alla Lazio. Può diventare il futuro della Nazionale…»

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Non poteva non sprizzare gioia da tutti i porti, Guglielmo Ricciardi, colui che ha avuto il merito di lanciare Immobile ai tempi in cui era responsabile del settore giovanile del Sorrento. Basta, del resto, ascoltare le sue parole intrise di emozione per cogliere tutto il proprio orgoglio: «Mi ha emozionato vederlo segnare e salvare la Nazionale, su di lui non ho mai dubbi…». Era stato il primo ad accorgersi delle qualità tecniche del giovane attaccante napoletano che ora sta facendo sognare non solo la Lazio ma anche la Nazionale italiana. Intervistato ai microfoni di calciomercato.com, Ricciardi ha raccontato il suo Immobile a 360° gradi. Dalle vecchie partite a briscola con gli amici, alla chiamata ricevuta da Dortmund qualche giorno fa: «Ho saputo che i dirigenti del Borussia Dortmund lo hanno chiamato in questi giorni per complimentarsi direttamente con lui. Scherzando gli hanno detto vuoi vedere che ti ricompriamo? Ciro rideva ed era contento di questi attestati di stima ma da Roma non si muove. Finalmente ha trovato una società che crede in lui, lo valorizza e che programma bene. Perché mai dovrebbe andarsene? Assolutamente no: Immobile è felicissimo alla Lazio». L’ex dirigente dei costieri ha poi provato a spiegare perché secondo lui, Ciro ha trovato difficoltà ad esprimere il suo potenziale all’estero: « Sono tanti i fattori ad aver influenzato il suo rendimento all’estero. Dalle differenze tattiche sino ad arrivare alla lingua ed alle abitudini. Un vero peccato per come è andata ma ora Ciro è felice nel nostro Paese. Lui, attaccante del futuro della nostra Nazionale? Lo spero e penso che abbia tutte le carte in regola per poterlo fare. Possiede le qualità per giocare in qualsiasi tipo di assetto offensivo. E’ senza dubbio un vero e proprio patrimonio per gli azzurri». Quali qualità lo differenziavano rispetto ai calciatori che in quel periodo militavano nel settore giovanile del Sorrento?: «La personalità, non esita a rispondere Ricciardi. Ciro è uno che non trema mai, credetemi. Da quando c’erano venti persone allo stadio fino a quando ne giungono quarantamila, per lui non fa differenza. Va sempre in campo per vincere e grazie alla tattica che ha appreso con Zeman, è cresciuto molto dal punto di vista professionale. A proposito, voglio raccontarvi una cosa. Qualche giorno fa, lo ha chiamato la mamma. Mi disse di averlo telefonato mentre giocava a briscola con i compagni in ritiro e di averlo sentito nervoso. Ed allora mi sono venuti in mente i momenti in cui prendeva la Vesuviana per partire dalla sua Torre Annunziata verso Sorrento per gli allenamenti. Portava sempre con sé un mazzo di carte napoletane per giocare a briscola con i compagni e si infuriava con chi giocava la carta sbagliata! Ha sempre voluto vincere anche a carte…». Un passaggio sul suo passato alla Juve e su un vecchio interesse dell’Inter: « La Juventus ha voluto fortemente Immobile. Sono stati bravi a seguirlo di nascosto mentre giocava a Sorrento e a portarlo a Torino. Ci hanno creduto più dell’Inter che invece non l’ha voluto prendere. L’ho portato personalmente in prova Milano con altri due ragazzi ma Beppe Baresi ed Ausilio che in quel periodo erano i responsabili del settore giovanile neroazzurro, non lo hanno voluto prendere. L’errore che hanno fatto è stato forse quello di volerlo valutare in una sola sessione di allenamento senza seguirlo a Sorrento». Un futuro a Napoli? Chissà… Chiude cosìl’intervista Ricciardi: «Quando hanno venduto Higuain, potevano farci un pensierino. Ciro non è inferiore né a Milik né a Gabbiadini. Vicino casa vivrebbe una situazione esaltante e sono sicuro che farebbe benissimo. Staremo a vedere… io di sicuro gli auguro il meglio, oggi e sempre».

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