2013

Quanti laziali verso il Mondiale brasiliano!

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Saranno almeno 6, forse 8 i giocatori della Lazio che prenderanno parte alla fase finale del prossimo Mondiale di calcio. Come scrive il Corriere dello sport, Così tanto che non era mai successo, neppure nell’epoca d’oro targata Eriksson e Cragnotti, perché il traffico al cancello di Formello era ininterrotto e pieno di sorprese ogni dodici mesi. Partiva Vieri e arrivava Crespo, salutava Veron ed entrava Mendieta per cancellare il rimpianto della cessione di Nedved. Un via-vai naufragato con il cross default del gruppo Cirio, controllante dell’azionariato biancoceleste. A pensarci bene e facendo i conti con l’almanacco aperto, al Mondiale in Brasile la Lazio di Lotito e Tare si presenterà con un plotone intero. Minimo sei giocatori, quasi certamente otto e chissà che lungo il percorso da qui a giugno non riescano ad aggiungersene un altro paio, senza considerare chi da Formello è già transitato in passato (tipo Behrami, Lichtsteiner e Muslera). E’ una piacevole scoperta, un’autentica gratificazione per il lavoro portato avanti in questi mesi dalla società biancoceleste. La testimonianza concreta del valore della rosa messa a disposizione di Petkovic.

Vale la pensa ricapitolare. Tutto può ancora succedere, ma ad oggi almeno in sei si sentono vicinissimi al Mondiale. Klose è il giocatore simbolo della Germania del ct Loew, andrà a caccia del record di Ronaldo e ci arriverà dopo la terza stagione con la maglia della Lazio. Il suo futuro è ancora da scrivere, ma almeno sino al 30 giugno (e forse anche dopo) andrà considerato un tesserato biancoceleste. Stesso discorso per Hernanes, entrato stabilmente a far parte del gruppo di Scolari. E’ la prima alternativa nel centrocampo verdeoro di Paulinho, mediano del Tottenham. Non dovrebbe faticare a staccare il biglietto per il Mondiale, che rappresenta da tempo l’obiettivo principale della sua carriera. Come di molti altri brasiliani. Deve superarsi (e superare il Profeta) Ederson per riuscire a conquistare un posto ora inimmaginabile. Ha il futuro davanti Felipe Anderson, che sino a pochi mesi fa faceva parte dell’under 20 brasiliana. Ma la colonia biancoceleste sicura di presentarsi in Brasile è formata da altri giocatori. Prandelli considera Candreva uno degli intoccabili. Si è consacrato durante la Confederations, difficilmente perderà il posto. E poi c’è Federico Marchetti, che martedì sera al San Paolo ha avuto la prima occasione per diventare stabilmente il vice Buffon. Una certezza si chiama Senad Lulic, colonna della Bosnia, che ha appena festeggiato una qualificazione storica al Mondiale. E Lucas Biglia appare avviatissimo verso la convocazione avendo guadagnato la stima e la considerazione del ct Sabella, che lo ha messo al centro dell’Argentina, in coppia o in alternativa con Mascherano.

Ma altri due centrocampisti della Lazio possono considerare di avere già un piede in Brasile. Il primo si chiama Eddy Onazi, atteso il 16 novembre dallo spareggio di ritorno con l’Etiopia; il secondo è Alvaro Gonzalez: all’Uruguay toccherà il doppio spareggio di metà novembre con la Giordania e sulla carta il pronostico appare scontato. Con Onazi e Gonzalez, i laziali diventerebbero otto. E sarebbe record relativamente alla fase finale del Mondiale. Bisogna tornare al 2002 in Giappone e Corea per trovare sei biancocelesti, ma due mesi dopo il Mondiale la società fu costretta a vendere Nesta (al Milan) e Crespo (all’Inter). L’epopea cragnottiana era arrivata agli ultimi sussulti.

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