2013

Primavera, Bollini: “Ottima prestazione, ma serve più cattiveria sotto porta. Su Keita..”

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E’ il ritratto della felicità il tecnico della Primavera della Lazio, Alberto Bollini, dopo la cinquina rifilata alla compagine della Juve Stabia tra le mura amiche di Formello. “Abbiamo mantenuto un buon possesso palla che ci ha permesso di sviluppare i nostri schemi, sia sugli esterni che sull’asse centrale – dichiara Bollini in esclusiva a Lalaziosiamonoi.it. Nonostante la sonora vittoria però Bollini non esita a mettere in guardia i suoi: Il problema è che servono sempre quelle sei o sette occasioni per segnare. Purtroppo con Palermo e Ternana non siamo stati capaci di sfruttarle e abbiamo raccolto due pareggi, oggi ci stavamo di nuovo cascando ma poi siamo riusciti a sbloccarci. Il calcio giovanile è questo: un buon gioco in generale che può permettersi qualche errore sotto porta. Modulo diverso? La squadra non dipende da un solo schema di gioco. Oggi ho spostato Mamadou a destra per rinforzare il centrocampo, date anche le pesanti condizioni del campo. Nel complesso abbiamo disputato una buona gara in chiave difensiva, senza nulla togliere alla fase offensiva orchestrata dai giusti movimenti di Cataldi.” Dopo gli errori dal dischetto con Palermo e Ternana, a spezzare la “maledizione” dei calci di rigore questa volta ci ha pensato Falasca: “Abbiamo deciso di segnare almeno un rigore ogni tre – ha scherzato Bollini – ma già dalla prossima volta cercheremo di segnare di nuovo. Non è tanto grave sbagliare un rigore, quanto le occasioni da gol che riusciamo a creare: il rischio è quello di non chiudere la partita ed incassare un gol clamoroso.” Nel roboante 5-1 inflitto alla Juve Stabia, manca all’appello la rete di Keita Balde Diao, il migliore in campo nel match giocato a Formello e già eletto come compagno ideale di Miro Klose. “Keita ha ancora bisogno di rodaggio e tranquillità. Non che non meriti i riflettori, ma per lui l’importante è fare esperienza. Saranno poi il tecnico e il ds della prima squadra a decidere se convocarlo in qualche occasione. Un suo approdo tra le fila agli ordini di Pektovic sarebbe come uno scudetto del nostro settore giovanile: ha davvero ottime capacità, ma la Lazio può vantare altre giovane promesse dalle grandi qualità”.

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