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Pino Insegno: «Ipotesi complotto? No, ma troppi errori arbitrali». E su ‘Di padre in figlio’…

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Pino Insegno ha analizzato la stagione della Lazio e fornito ulteriori informazioni sull’evento più atteso dai tifosi biancocelesti

«Nella notte di Lazio-Inter ho rivisto la giusta atmosfera», è così che ha commentato Pino Insegno ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’. L’attore di fede biancoceleste ha continuato il suo elogio ai tifosi: «Sembra che questa società non abbia un sostegno molto attivo. Invece siamo tanti. E’ vero, a volte siamo sedentari. Ma il popolo laziale c’è, esiste ed è numeroso». Una battuta anche sulla gestione societaria: «Lotito ha trovato uno come Tare che ci sta portando a mangiare pesce, a pranzo e a cena con cento euro. E ce lo gustiamo bene. Bisogna avere l’onestà intellettuale di riconoscere i pregi delle persone. La Lazio non ha la tridimensionalità di altre squadre, per questo siamo stati bisfrattati dal punto di vista arbitrale in modo prepotente. Complotto no, ma fatalità si. Troppi errori si sono susseguiti. La sconfitta col Torino grida vendetta. E’ stata comunque una stagione da uomini straordinari».

DI PADRE IN FIGLIO«In Europa non credo che fa le squadre di calcio si realizzi una festa simile. Il brend è giusto – continua Insegno – comprende tutti coloro che hanno a cuore questo simbolo. I tifosi sono uniti ai giocatori di oggi, a quelli del passato, alla Polisportiva. Siamo come una grande famigia».

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