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Reina: «Cori razzisti? Se ne deve occupare l’arbitro e la procura…»

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Pepe Reina, portiere del Milan, è tornato a parlare di quanto accaduto contro la Lazio

La Lazio ha vinto una grandissima partita, meritando giustamente la finale di questa Coppa Italia; ma al termine della semifinale di ritorno contro il Milan il risultato è passato in secondo piano considerando i cori riguardanti Kessié e Bakayoko. Pepe Reina, estremo difensore del Diavolo, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dell’episodio che ha visto coinvolti i propri compagni di squadra, beccati dai cori e dagli ululati dei tifosi biancocelesti durante il match di mercoledì sera. Ecco le parole del portiere rossonero.

I CORI RAZZISTI – «Secondo me si sono comportati benissimo (Bakayoko e Kessié, ndr), perchè altrimenti avrebbero potuto fare diversamente. Tutti abbiamo sentiti i cori dei tifosi della Lazio. Ovviamente se ne occupava Romeo (il team manager rossonero, ndr) e noi pensavamo a giocare essendo una partita troppo importante. Onore a Baka e Franck, perchè non hanno fatto altro che pensare al campo».

L’ARBITRO – «Noi non dobbiamo fare questo. Loro hanno la possibilità di farlo, gli arbitri e la procura. E’ il loro lavoro, non il nostro. L’unica cosa che potevamo fare era continuare a giocare a calcio. Sono loro che devono fermare il gioco».

LASCIARE L’ITALIA PER I CORI – «Non si deve arrivare a questi pensieri. Speriamo sia l’ultima volta. Bakayoko e Kessié sono persone che hanno la testa sulle spalle. Sanno che non tutti i tifosi sono così. Quelli sono dei cretini rimasti nel 1800. Dobbiamo voltare pagina. Dobbiamo essere forti nel lanciare il messaggio contro il razzismo, però purtroppo gli imbecilli ci sono dappertutto», conclude Reina.

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