2013

Panico a Milano creato dai tifosi dell’Ajax. E l’Italia dove sta?

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Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, dice il proverebio più ovvio ma allo stesso tempo più veritiero che esista. C’è il mare, un abisso, così come c’è il mare tra l’Italia e il resto. Un paese allo sbando: ci si punta il dito contro a vicenda, si scaricano le colpe uno sull’altro e alla fine si decide di non decidere. Un paese “vecchio”, antico, che si fa prendere in giro dalle Nazioni più “improbabili”, che non si fa rispettare, un paese che ormai vale poco, per non dire nulla. Lo abbiamo visto, nell’esempio meno (ma forse più) importante. Lo abbiamo visto a Varsavia, dove hanno, fino a prova contraria, arrestato nostri concittadini senza prove, senza nulla. Sono ancora lì i nostri fratelli, bloccati in un paese lontano, vietati della propria libertà. Magari chissà, passeranno il Natale in cella. E lì ecco tornare quel filo sottile, eccolo di nuovo. Quel filo che separa il dire dal fare, che separa l’Italia “dagli altri”. A Milano alcuni tifosi olandesi dell’Ajax hanno messo lettaralmente a soqquadro la città. Adesso l’Italia che farà? Si riuscirà ad imporre? Si riuscirà a far rispettare? Tante chiacchiere, la domanda alla fine è una sola: ma l’Italia dove sta?

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