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Scudetto 1915, Avv. Mignogna: «La FIGC dimostri di saper rimediare»

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L’Avvocato Mignogna continua la sua battaglia per far assegnare lo Scudetto del 1915 alla Lazio: oggi ha chiarito ulteriormente la situazione

Lo Scudetto del 1915 continua ad essere un argomento di forti discussioni nel mondo del calcio: la Lazio merita l’assegnazione del titolo e, a favore di questo, l’Avvocato Mignogna si sta battendo duramente.

Dopo le pubblicazioni di ieri sera riguardanti nuove documentazioni a favore della posizione biancoceleste, il promotore della causa ha voluto chiarire ulteriormente la situazione a Radio Incontro Olympia: «L’emergenza coronavirus ha fermato tutti i campionati, di calcio e non solo, in ogni nazione. Dunque in tutti i paesi si è andati alla ricerca di un precedente simile proveniente dal passato. E l’unico esistente a oggi è il campionato italiano del 1915: un manifestazione sportiva interrotta da un’emergenza gravissima, in quel caso fu la guerra, oggi l’emergenza Covid-19. Per questo tutto il mondo sta iniziando a conoscere la nostra rivendicazione. Quello a cui fanno appello da Genova è un documento che riguardava la cosiddetta “questione meridionale”. Già tempo fa avevamo considerato chiusa la questione quando, grazie al Centro Studi 9 gennaio 1900, avevamo scoperto che L’Italia Sportiva 1920 dichiarò la Lazio campione d’italia Centro-Meridionale 1915. L’Italia Sportiva, ricordiamolo, successivamente diventò quotidiano ufficiale della FIGC. È una fonte attendibilissima. Però c’era qualcuno che parlava di un’assegnazione ingiusta, perché mancavano da giocare le ripetizioni di alcune partite del campionato (come Naples-Internazionale, ndr). Da Genova si attaccano a questo. Ma il Mattino del 24-25 maggio 1915 parla di Naples-Internazionale senza fare riferimento al fatto che fosse una partita per assegnare il campionato Centro-Meridionale. Se fosse stato così sicuramente uno dei più importanti quotidiani di Napoli avrebbe dato un risalto diverso alla partita. Quella gara, oltretutto, non era omologabile per due motivi: l’Internazionale giocò in 9 (inferiorità numerica ndr), e la partita fu arbitrata da un tesserato del Naples, Attilio Bruschini. È impossibile che una partita del genere potesse essere omologabile dalla FIGC, valeva solo per la supremazia locale. Ma da Genova continuano a fare riferimento a Naples-Internazionale: ciò mi fa dubitare della lealtà e della “scientificità” del Comitato Scientifico rossoblu. Una volta che è stato recuperato e depositato in Federazione un documento ufficiale della FIGC del 1926/27 con all’interno l’Albo D’oro che dichiara il campionato “sospeso”, mi chiedo come facciano i genoani a proclamarsi campioni d’Italia. Il Genoa fu dichiarato d’ufficio campione d’Italia settentrionale intorno al 1920. Qualcuno poi ha male interpretato o strumentalizzato questa cosa, così da considerare i rossoblu campioni nazionali. Poi probabilmente in molti non hanno avuto voglia di riesumare documentati datati. Tutto è passato sotto traccia fino a quando non siamo arrivati noi a fare un po’ gli archeologi. La FIGC deve dimostrare di saper rimediare ai propri errori: mi auguro che lo faccia».

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