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Marino: «Leiva ottimo acquisto, Tare sa quello che fa». E su Milinkovic…

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Il ds Marino ha espresso la propria opinione sull’ultimo acquisto della Lazio, Lucas Leiva. Poi ha parlato in generale della rosa biancoceleste

La Lazio ha ufficializzato il suo secondo acquisto. Lucas Leiva andrà a rinforzare il centrocampo in termine di esperienza e grinta. Per parlare di calciomercato, del ritiro e non solo, il ds Pierpaolo Marino è intervenuto ai microfoni di Elle Radio:

Cosa pensa della Lazio attualmente?
«Rispetto all’anno scorso, reputo che la Lazio abbia fatto una stagione eccellente, viste quelle che erano le premesse della vigilia. La scelta di portare Simone Inzaghi in panchina è stata un po’ di ripiego, invece il campionato è stato buono, a tratti anche eccellenti almeno a sprazzi, con una qualità di gioco anche superiore rispetto alla classifica che è stata poi raggiunta».

Giocatori come Biglia e Keita come possono essere sostituiti al meglio?
«La Lazio negli ultimi anni ha sempre dimostrato che di fronte a partenze e dismissioni importanti ha saputo sempre trovare soluzioni adeguate, anche portando giocatori che non erano immediate certezze. L’arrivo in questo senso di Lucas Leiva è stato già importante, la Lazio ha un DS come Tare che sa dove mettere le mani, anche quando è arrivato Biglia nessuno pensava che potesse rivelarsi così forte».

Lucas Leiva può raccogliere l’eredità di Biglia?
«E’ un giocatore che mi piace molto, è un giocatore che a centrocampo può adattarsi in più ruoli, compreso quello di sostituto di Biglia. La Lazio negli ultimi anni ha fatto delle scelte importanti anche quando è stata criticata, come quando ha portato Klose in Italia. Leiva non è giovanissimo ma a trent’anni si è nel pieno della maturità calcistica, una volta a trentun anni quasi si smetteva, ora sono diventati gli anni migliori della carriera».

Immobile, Felipe Anderson, Milinkovic-Savic: sono i valori aggiunti di questa Lazio?
«Aggiungerei De Vrij in un ideale poker di top player biancazzurri. Sono giocatori che farebbero la differenza in qualunque club, sono giocatori peraltro con enormi margini di miglioramento, Milinkovic-Savic può fare ancora meglio così come Felipe Anderson. Immobile è una garanzia sotto porta e chi ha una punta così ha un tesoro. Sono già grandi giocatori ma hanno in comune anche il fatto di poter crescere ancora esponenzialmente».

Da ex responsabile dell’area tecnica dell’Atalanta, pensa che gli orobici possano ripetersi anche l’anno prossimo pur dopo tante cessioni?
«Il discorso è un po’ complesso, l’anno scorso l’Atalanta ha avuto la novità di un valore aggiunto che è stato Gasperini, che dopo aver rischiato inizialmente la panchina ha messo da parte giocatori quotati per proporre molti giovani che hanno sbalordito. La guida tecnica è rimasta, sono partiti Gagliardini, Kessie, Conti, D’Alessandro mentre Caldara resterà per un’altra stagione e il Papu Gomez è stato confermato. Credo che i bergamaschi possano ripetersi, però l’anno prossimo i posti per la Champions saranno quattro e ci sarà una battaglia serratissima per capire chi potrà piazzarsi».

Sul Napoli…
«Credo fermamente che il Napoli possa puntare al vertice. L’anno scorso c’era da metabolizzare la partenza di Higuain e la sua cessione non era stata un segnale ambizioso. Quest’anno tutti i big sono stati confermati, e ci sono giocatori come Diawara, Rog e Zielinski che potranno essere dei veri e proprio valori aggiunti. Il Napoli non doveva fare molto sul mercato, riconfermando tutti i titolari a partire da Mertens può essere fondamentale per puntare al top».

La corsa alla Champions si prospetta apertissima…
«La Lazio potrà dire la sua se riuscirà a sostituire i partenti in maniera convincente, la base è buona ma non bisogna pensare di poter togliere pezzi importanti senza acquisti, in questo senso l’arrivo di Leiva è incoraggiante. La lotta per le prime posizioni saranno aperte, c’è la Roma che al momento è un incognita perché ha perso Spalletti ed elementi che sono riusciti l’anno scorso a sopravanzare un Napoli che vedevo superiore. Anche il direttore sportivo, pur con le sue forti credenziali, deve confrontarsi con un calcio italiano e la piazza di Roma che per forza di cose è completamente diversa, per pressioni e aspettative, da quella di Siviglia».

Le milanesi potranno centrare il salto di qualità?
«Secondo me ci saranno inserimenti importanti nell’alta classifica, ci sono cinque squadre che hanno investito tantissimo per arrivare in Champions League, ovvero Juventus, Milan, Inter, Napoli e Roma. Una di queste cinque è già sicuro che non otterrà l’Europa che conta e mancarla potrebbe essere un dramma sportivo ed economico. Secondo me nell’Inter il valore aggiunto sarà Spalletti, del Napoli abbiamo detto, i primi quattro posti potranno avere diversi padroni e al momento vedo a rischio la Roma».

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