2015

Ledesma: “Via dal Santos, mi manca la famiglia. Lazio? situazione difficile a causa di Lotito”

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Ha dato l’addio ai colori biancocelesti in estate dopo nove lunghe stagioni in cui è stato anche capitano. Oggi Cristian Ledesma è un giocatore del Santos, ma si prepara ad un imminente ritorno in Europa, probabilmente in Italia, come appreso in esclusiva da Calciomercato.com, al quale l’italo-argentino ha rilasciato una lunga intervista che vi riportiamo.

Attualmente giochi in Brasile: come ti trovi?
“Sono sincero: in Brasile non voglio tornare, chiuderò il mio contratto in anticipo. Non ce la faccio più a stare lontano dalla famiglia, sono rimasto lì per tre mesi, anche per vedere come era la città e conoscere il paese, ma mi sono accorto che gli affetti sono troppo importanti. Era da parecchio che non mi succedeva, anche perchè da quando sono in Italia ho cambiato pochissimo: prima 5 anni a Lecce, poi 9 a Roma. Rescinderò con il Santos, avevo anche inserito nel contratto una clausola che mi consente di farlo sin da subito”

Si è parlato di un tuo possibile ritorno in Serie A già da gennaio: è vero che l’Atalanta del tuo vecchio allenatore Reja ti ha contattato?
“I rapporti con il mister sono buoni, ma all’Atalanta ci sono tanti giocatori nel mio ruolo. Conosco Reja, so che vuole due giocatori per ruolo, quindi in questo momento non credo possa essere fattibile. Ma conosciamo il mercato, sappiamo come funziona, quindi mai dire mai: anche perchè a gennaio alcuni giocatori possono andare via…”

 

La tua ex squadra, la Lazio, della quale sei stato a lungo capitano, non sta vivendo un periodo facile, nè dal punto di vista dei risultati nè da quello dell’ambiente, con la contestazione della Curva: tu come la vedi?
“Alla Lazio c’è un ambiente difficile, non lo è sempre stato ma lo è diventato da quando è arrivato Lotito: in questo momento la situazione è molto complicata, ma è solo il frutto di ciò che si è progressivamente creato in questi anni. Perchè i giocatori hanno quasi tutti rapporti difficili con Lotito? E’ un personaggio particolare, io spero che possa risolversi tutto: c’è da augurarsi che le cose vadano meglio, soprattutto dal punto di vista dei rapporti umani”

 

Come mai hai scelto di non continuare a Roma? Non c’erano i presupposti?
“Ho capito che non avrei avuto spazio per giocare e ho fatto la mia scelta di conseguenza, senza alcun tipo di polemica o critica. Per un calciatore è fondamentale scendere in campo con continuità. In società hanno preso un altro tipo di decisione, ma con i tifosi il rapporto è rimasto ottimo”

 

Che rapporto avevi con Stefano Pioli? “Lui ha fatto le sue scelte, è sempre stato molto chiaro come d’altronde lo sono stato io. Ha preferito puntare su altri giocatori, è normale per un tecnico, ma io volevo giocare. Spero per lui e per la Lazio che le cose possano andare meglio dal punto di vista dei risultati di quanto fatto finora”

 

Che ne pensi del tuo ex compagno e rivale di ruolo Lucas Biglia?
“Lucas è un grandissimo giocatore, posso solo ammirarlo. Non è che perchè uno gioca al posto tuo ne devi parlare male. Sono contento per lui e soprattutto per la Lazio, che ha trovato un grande centrocampista. Biglia non si discute, è un nazionale argentino e un elemento validissimo”

 

C’è stato un sondaggio da parte del Milan su di te quest’estate?
“No, anche se mi hanno chiamato in tanti, procuratori e non: dopo 9 anni senza trasferimenti non ricordavo questa parte del mio lavoro, che sinceramente considero la peggiore. C’è tanta gente che si inventa le cose”

 

Cosa ne pensi della crisi nel ruolo del regista, del centrocampista d’ordine in quanto tale? Perchè non ci sono più i Ledesma, i Pirlo?
“Ci sono meno giocatori di ordine, le società cercano più incontristi: sono cambiati molto i ruoli, i giocatori offensivi vengono arretrati, le mezzale e i trequartisti ora fanno i registi. Si è diffusa a macchia d’olio “la sindrome di Pirlo”, cambiano ruolo anche i giocatori che erano più abituati a svolgere lo stesso”

Cosa ne pensi dei tuoi compagni al Santos, Gabigol e Lucas Lima, di cui si parla un gran bene? Sono pronti per l’Europa?
“Sono giovani di talento, anche se in Brasile fino a 10 anni fa c’erano talenti veri: ora il capocannoniere è l’ex Milan Ricardo Oliveira, che con tutto il rispetto, ha 36 anni. In questa epoca storica anche in Brasile i talenti scarseggiano, è cambiato il calcio, ci sono tanti giovani di belle speranze ma non ancora pronti per il nostro calcio. Anche Gabi e Lucas hanno talento ma il calcio da noi è molto diverso: lì c’è meno intensità, ho i miei dubbi che possano fare bene sin da subito”

 

Chiuderei parlando di tuo figlio: la Lazio può sperare in un altro Ledesma per il futuro?
“Io penso che a quest’ età si debba solo divertire, quando è entrato di nuovo al centro sportivo gli è tornata luce negli occhi. A quest’età è fondamentale giocare con felicità e fare sport per la parte motoria. Sono molto contento, per il futuro vedremo”

 

Come te, che sei stato scoperto giovanissimo da Corvino, giusto?
“Giocavo nel Club Alumni di Puerto Madryn, città della Patagonia, poi sono passato nelle giovanili del Boca, dove sono rimasto 2 anni e mezzo. Poi in un torneo under 19 a Bellinzona sono stato visionato da Corvino, che mi ha portato a Lecce”

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