Editoriale

Lazio, così non va. Tra mercato e appagamento, le buone notizie arrivano solo dalla difesa

Pubblicato

su

L’analisi di Lazio-Spal, prima partita dei biancocelesti di Inzaghi in campionato, dopo la vittoria in Supercoppa contro la Juve

Partenza falsa? No, vera…purtroppo. La Spal non fa sconti a una Lazio distratta e decimata; dagli infortuni e dal mercato. Le altre vincono tutte e scappano via al comando, mentre i biancocelesti sono già attardati, in un campionato che non sembra aspettare. Doveva essere una serata di festa, con la Supercoppa che sfilava sul terreno dell’Olimpico dopo una vittoria. E invece… Invece resta l’amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato. Rimpianti? Molti anche dopo soltanto 90 minuti. Poche le occasioni concesse da una Spal praticamente perfetta in fase difensiva e non solo: brividi per il palo di Viviani dopo 7 minuti e la ripartenza nel finale. Nulla di pericoloso durante l’arco della gara, ma i ferraresi hanno dimostrato di non essere in massima serie per caso. Un punto d’oro per gli ospiti, due persi per i capitolini. La Serie A è iniziata, ma la Lazio tra festeggiamenti vari e mercato, non sembra essersene accorta.

CENTROCAMPO, È QUI IL PROBLEMA – Lì e dove se non lì? La zona più importante nel calcio, quella che forma la spina dorsale della squadra. Quella dove l’anno scorso c’era Lucas Biglia e adesso Lucas Leiva, ma oggi come allora, a mancare è una vera e propria alternativa. Prima Luis Alberto poi Parolo provano a vestire i panni del regista: l’impegno c’è, ma purtroppo per fare quel ruolo serve altro. Un calciatore con la tecnica dello spagnolo può occupare tutte le caselle del centrocampo e si è visto. Resta però molto più incisivo negli ultimi metri, avendo tra le sue migliori qualità, quella dell’ultimo passaggio. In quella zona del campo la transizione del pallone è stata lenta e prevedibile: l’assenza di un vero organizzatore di gioco si fa sentire, nonostante Luis Alberto sia molto valido tecnicamente. Ne risentono ovviamente gli attaccanti con Palombi e Immobile che ricevono pochi rifornimenti. Complice anche la condizione non ancora ottima di Milinkovic, palesemente appesantito dai carichi di preparazione, ma nonostante ciò uno dei migliori. Esordio comunque da ricordare per Palombi, molto mobile su tutto il fronte offensivo e purtroppo penalizzato dalla prova collettiva di tutta la squadra. Inzaghi non ha timore di gettarlo nella mischia e l’utilizzo nella partita d’esordio, fa capire che il classe 1996 tornerà utile anche in avanti. Intanto il Palo si aggiunge a tutti gli altri prodotti del settore giovanile che hanno esordito in prima squadra. Non ci sono dubbi sul suo valore e per dimostrarlo gli saranno sicuramente concesse tante altre chance.

DIFESA SICURA – Le buone notizie arrivano dal reparto arretrato. Con lo schieramento a 3 e la crescita di Strakosha, la Lazio ha acquisito degli automatismi difensivi tra i migliori in Serie A. La retroguardia non rischia quasi mai di prendere gol, riuscendo a gestire al meglio gli attacchi avversari. Strakosha abbassa la saracinesca e insieme a lui Wallace, de Vrij e Radu. Nelle serate in cui niente sembra andare nel verso giusto, mantenere la porta inviolata diventa fondamentale.  Anche contro la Juve la prova del pacchetto arretrato è stata esemplare. Con la partenza di Hoedt, Inzaghi perderà un ottimo ricambio, ma ad essere importante non sono i singoli, quanto l’intero sistema difensivo. L’olandese, come chiesto dal tecnico, andrà rimpiazzato con un altro calciatore di piede mancino, così da creare un’alternanza con Radu. Così facendo il ruolo di centrale destro se lo giocheranno Wallace e Bastos, con de Vrij sicuro del posto al centro.  Gli uomini non contano, conta l’atteggiamento. Inzaghi e il vice Farris hanno fatto un ottimo lavoro sulla fase difensiva e ad oggi i risultati si vedono. Partite come quelle contro la Spal possono anche esser perse, magari con un gol in contropiede che poteva essere la classica beffa, ma questa Lazio riparte da una certezza: la difesa.

CARPE DIEM – Cogli l’attimo Lazio. Per Hoedt e Keita che partono devono esserci due innesti di pari valore. Con la cessione dell’olandese, senza considerare quella del senegalese, la società ha in cassa circa 30 milioni. Non possono bastare dei rincalzi tipo Paletta o simili, soltanto per allungare la rosa. Stesso discorso vale per il reparto offensivo, privo di fantasia quando manca Felipe Anderson. Probabilmente, servirebbe più che in ogni altro reparto, un innesto a centrocampo, ma difficilmente si interverrà in quel settore. Ad oggi resta un mistero l’acquisto di Di Gennaro, mai preso in considerazione nel ruolo di regista, dove manca un ricambio all’altezza. Sarebbe stato meglio puntare su qualche giovane, magari come fatto con Milinkovic. I titolari ci sono e ci sarebbe stato il tempo di aspettarlo, invece si è voluto puntare sull’’esperienza’ di Di Gennaro, 29 anni e solo 57 presenze in Serie A. Si è ricascati nello stesso errore, quello di sempre. Mercato non all’altezza, almeno fino ad ora, ma è difficile ipotizzare stravolgimenti a 10 giorni dal gong.  La rosa è incompleta per le tre competizioni. Inzaghi lo sa, i calciatori anche e la società? La stagione è appena iniziata e già due punti sono stati buttati, quanti altri ancora verranno persi per mancanza di alternative adeguate? 10 giorni per rimediare. Lazio, carpe diem.

Exit mobile version