Editoriale

Lazio e razzismo, bisogna dire basta! Il binomio torna di moda sui giornali e dall’estero piovono critiche

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La Lazio e il razzismo tornano ad essere accostati come non mai: un problema che adesso non si deve più sottovalutare e che ogni tifoso deve combattere

Fa male. Anzi, fa malissimo. Ed è inutile pensare che non sia così. La Lazio e il razzismo, un binomio già difficile da allontare e che gli ultimi episodi hanno invece aiutato a riportarlo di moda. Oggi è ufficiale la sentenza Uefa: la Curva Nord resterà chiusa per il match di Europa League contro il Celtic. E’ il titolo di un po’ tutti i quotidini nazionali, ormai (purtroppo!) abituati a questi risultati tutt’altro che prestigiosi per i tifosi biancocelesti. E, come se non bastasse, è pioggia di critiche anche all’estero, dove la tifoseria laziale è conosciuta come una tra le più estreme d’Europa. Roba da brividi per chi ama questi colori ed è ora di dire basta! Basta a questo tipo di comportamenti che non rappresentano un club eticamente e moralmente fondamentale per la città di Roma da oltre 100 anni. Basta con il razzismo, basta con le braccia tese in segno di orgoglio. E ciò non significa che un uomo non debba possedere degli ideali politici (sarebbe sbagliato fosse il contrario), ma sembra abbastanza chiaro che in tale momento storico non sono più atteggiamenti consoni ad uno stadio di calcio. Un luogo dove si dovrebbe parlare di sport, di uguaglianza, di rispetto e in cui ogni steccato sociale legato a pregiudizi sia superato. Per il bene della Lazio, della Capitale d’Italia, per la reputazione di ogni sostenitore laziale, da oggi si deve combattere insieme per eliminare questa orrenda piaga e far si che, una volta per tutte, venga eliminata questa scomoda etichetta.

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