Settore giovanile

Lazio Primavera, D’Urso: «Lunedì arriva il Genoa, sarà una sfida complicata!»

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Salvatore Massimo D’Urso, allenatore in seconda della Primavera, ha parlato della Lazio di Menichini

Salvatore Massimo D’Urso, allenatore in seconda della Primavera biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per parlare della prossima sfida che attende i capitolini. Ecco ciò che ha detto:

«L’importante è sempre muovere la classifica, il punto raccolto a Bologna è ben accetto. Potevamo vincere, ma anche perdere. Possiamo recriminare per qualche decisione arbitrale, ma ci teniamo il risultato ottenuto. Le due squadre hanno giocato molto sui duelli nella gara di sabato. In alcune letture siamo stati disattenti, ma anche il terreno di gioco ha inciso sull’andamento della sfida. Abbiamo rivisto il nostro assetto tattico, ritrovando equilibrio con il 4-3-3 provando a sfruttare le caratteristiche dei nostri esterni a seguito dell’inserimento di Raul Moro. Noi tecnici siamo dei sarti, dobbiamo trovare sempre il giusto vestito tattico sulla base delle capacità dei nostri calciatori e sulle indicazioni che riceviamo dal lavoro quotidiano. Stiamo giocando in un campionato diverso rispetto a quello che abbiamo affrontato lo scorso anno: abbiamo fatto fatica all’inizio, poi abbiamo trovato la giusta mentalità per misurarci nella competizione. Grazie al contributo della Società e di tutto lo staff siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio».

MENICHINI – «Lavoro da tre anni con Menichini, tra noi c’è un lavoro simbiotico. Guidiamo una squadra giovanile, la differenza sta nella gestione. Nella prima squadra ci sono esigenze e priorità diverse, con i giovani bisogna arricchire il bagaglio dell’esperienza dei giocatori. Mi auguro che tutti possano svolgere questa professione, noi dobbiamo far capire loro cosa vuol dire lavorare in questo contesto. La struttura del Club è da grandissima squadra, tutto ciò arricchisce il bagaglio di tutti noi e responsabilizza i calciatori».

L’EX BARCELLONA – «Raul Moro è stato l’ultimo innesto a livello di transfer. Parlare del singolo è antipatico, perché c’è un’intera squadra che lavora alle spalle. Lo spagnolo viene da un Paese diverso nel quale si lavora molto sul palleggio e poco sull’aspetto fisico. Sta crescendo grazie alla sua disponibilità, ci sta chiedendo aiuto per capire al meglio il nostro campionato e la cultura italiana».

GENOA – «Il Genoa è partito benissimo, hanno sempre lavorato con il 3-4-1-2 e non hanno mai mollato questo assetto. Hanno ottenuto grandi vittorie in apertura di campionato, poi hanno perso qualche calciatore ma ci aspettiamo una partita difficile. Dovremo affrontare la sfida sul piano dell’intensità e dell’agonismo mantenendo il nostro repertorio tecnico. Il nostro obiettivo è la salvezza e, allo stesso tempo, far crescere i nostri ragazzi provando a portarli al campo della prima squadra. Ci sono molte difficoltà per portare a termine questo processo, ma dobbiamo avere pazienza per lavorare in questo senso. Alla base del nostro lavoro c’è molto impegno sul piano mentale e caratteriale: ogni calciatore è diverso ed è necessario operare in maniera diversa rispetto al giocatore che si tratta».

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