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Lazio, con il modulo SDS per prevenire la morte cardiaca improvvisa

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La Lazio punta sulla prevenzione grazie a nuovi controlli con il modulo SDS e alla formazione della squadra

Una delle principali cause di decesso tra gli atleti è quella che deriva dalla morte cardiaca improvvisa, per questo motivo la Lazio ha deciso di sottoporre i suoi giocatori ad alcuni esami cardiologici con il nuovo modulo Sudden Death Screening (SDS). Il direttore sanitario del club Ivo Pulcini ha così commentato al portale Paeseroma.it: «L’SDS è uno strumento elettromedicale, esattamente un elettrocardiografo d’avanguardia  che, basandosi sui celebri “protocolli di Seattle” per la prevenzione disturbi cardiovascolari, permette di prevedere, in un paziente, il rischio di morte improvvisa con un anticipo addirittura di 10 anni. E’ evidente l’utilità d’un dispositivo del genere per la medicina dello sport, e non solo. Il progetto è stato pienamente approvato dal presidente Lotito, dall’allenatore Inzaghi, dal club manager Angelo Peruzzi e dal vicecapitano, nonchè responsabile degli atleti, Marco Parolo. A settembre faremo questo corso, della durata di 5 ore». L’organizzatore del corso Marco Squicciarini, fondatore e direttore sanitario dell’ International Training Center Center: «Dopo la morte di Piermario Morosini, la Lazio è la prima squadra che viene formata con un certificato BLSD (adulto-pediatrico) internazionale: formeremo tutti i giocatori al primo intervento, compreso l’uso del defibrillatore, e le loro famiglie, per le quali organizzeremo anche incontri di formazione per proteggere la vita dei bambini, in caso di pericolo di soffocamento o arresto cardiaco».

Questo macchinario viene prodotto dalla BTL Industries, il responsabile Antonio Forte ha spiegato che: «Nell’ambito delle attività della Lazio promuoventi messaggi su valori non solo sportivi, ma anche etico-sociali, è nato ultimamente  un progetto unico: tutta la squadra di serie A, al completo, ma anche la Lazio Primavera, sarà formata e certificata alle manovre BLSD ( “Basic Life Support”,  “Supporto di base alle funzioni vitali”, è una tecnica di primo soccorso, di rianimazione cardiopolmonare adulto-pediatrica; con l’aggiunta di “D”, procedura di defibrillazione, ndr), con abilitazione internazionale American Heart Association, anche all’utilizzo del defibrillatore». Anche Pierluigi Bartoletti, (Vicesegretario nazionale della FIMMG e segretario provinciale per Roma), ha detto la sua sul progetto: «La prevenzione resta fondamentale, per fare sport in sicurezza ed è valido partire dalla Lazio. Il dispositivo BTL necessita, chiaramente, di ulteriori sperimentazioni, ma intanto è molto positivo che un dispositivo elettromedicale recepisca in pieno i protocolli di Seattle, più che validi. Mentre altrettanto valide sono le prescrizioni del Decreto Balduzzi sull’obbligatorietà dei defibrillatori nei centri sportivi: con l’esclusione, dettata dal buonsenso, di quelle attività sportive che non comportano particolari fattori di rischio per l’ apparato cardiovascolare».

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