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Lazio, Mauri: «La rovesciata contro il Napoli? Uno dei più belli della mia carriera»

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Lazio, l’ex capitano biancoceleste Stefano Mauri ha ricordato quel gol all’Olimpico contro il Napoli

Otto anni fa, è passato molto tempo da quella gara. Olimpico stracolmo e con il cuore pesante quella sera. Pochi giorni prima era venuta a mancare la leggenda Giorgio Chinaglia e quella gara contro il Napoli riportava alla mente proprio le gesta di Long John. Nella stessa serata Stefano Mauri realizzò un gol in rovesciata che ancora oggi tutti ricordano come un segno del destino. L’ex capitano biancoceleste ne ha parlato ai microfoni de il Corriere della Sera.

«Quel gol l’ho visto e rivisto. Lì per lì non mi resi conto di quello che avevo fatto. Dopo ho realizzato. Il più bello della carriera? Indubbiamente. Sul podio metto anche il primo realizzato in un derby e uno contro l’Udinese, al volo, nel 2006».

FUTURO – «Ho frequentato il corso da direttore sportivo e in questi giorni avrei dovuto sostenere l’esame da procuratore, ma ovviamente è slittato per via del coronavirus. E’ una figura che mi interessa. La prima idea non è quella di fare l’allenatore per diversi motivi: oggi l’allenatore deve essere psicologo, manager nel visionare i giocatori che gli propongono, tante figure in una. Il calciatore, ovviamente, non vede l’ora di tornare ad allenarsi, ma la testa non è semplice da gestire. Un conto è stare fermo quattro-cinque giorni, un conto è non giocare per due mesi. E allenarsi da soli non è semplice».

CAMPIONATO – «Per motivi economici e di sopravvivenza del sistema si dovrebbe riprendere la stagione, ma secondo me è molto difficile che questo accada. Sarebbe meglio pensare già a quella nuova. Se si riprendesse a giocare e uscisse il caso di un altro giocatore positivo, bisognerebbe fermare tutto di nuovo».

RIPRESA – «Sarà come vivere una nuova stagione, i valori in campo saranno completamente diversi. Ci sarebbero mille variabili da considerare, il dover giocare ogni tre giorni. La Lazio potrebbe continuare a volare, ma potrebbe anche faticare»

CHAMPIONS – «Basta vedere i nomi delle squadre, ascoltare l’inno. E poi ci sono due Champions: quella della prima fase e dagli ottavi in poi. I ricordi più belli? Giocare al Camp Nou con l’Udinese e al Bernabeu con la Lazio. Stadi enormi».

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