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Lazio, la parabola ascendente di Correa: da valore aggiunto a titolare fisso

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Il ‘Tucu’ schierato sempre titolare nelle ultime partite da Simone Inzaghi.

Il terzo anno di Lazio di Joaquin Correa si è aperto in modo antitetico rispetto al trend delle ultime stagioni. Se il primo anno l’argentino veniva spesso sganciato da Inzaghi a gara in corso in virtù delle sue note capacità nel dribbling, e usato quindi come “spacca-partite”, nella scorsa annata il numero 11 è stato spesso alternato a Felipe Caicedo. Nell’annata in corso, invece, Simone Inzaghi – anche a causa dell’emergenza – non ha mai voluto privarsene dal primo minuto.

Trattasi di un dato quasi clamoroso, dato l’arrivo di un altro attaccante come Muriqi. Correa, infatti, ha giocato da titolare – come mai gli era capitato – ben 8 gare consecutive, cioè tutte quelle in cui è stato a disposizione del tecnico. Sarebbero state nove, se i problemi alla schiena non gli avessero impedito di disputare la sfida con l’Atalanta all’Olimpico. In quel frangente venne “sostituito” da Caicedo nel riscaldamento. Tra campionato e Champions, l’ex Sampdoria e Siviglia non ha mai rifiatato, mostrando una buona continuità di rendimento. E’ probabile che anche domenica contro la Juventus il ‘Tucu’ parta dall’inizio, da capire chi lo affiancherà tra Immobile e Caicedo.

 

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